Non appartiene ad Alberto Stasi. Non è di Andrea Sempio. E non coincide nemmeno con Ernesto Gabriele Ferrari, l’assistente del medico legale che partecipò all’autopsia. È un profilo genetico sconosciuto, rilevato su un frammento di garza usato per prelevare materiale biologico dalla bocca di Chiara Poggi. Un dettaglio minuscolo, emerso a distanza di anni, che torna a scuotere ancora una volta il delitto di Garlasco.Durante l’ultimo incidente probatorio, richiesto nell’ambito di accertamenti tecnici irripetibili, la garza in questione è stata analizzata nuovamente. Dei cinque prelievi effettuati, tre sono risultati “utili”. Uno ha evidenziato il dna di Ferrari. Il secondo è risultato un mix non interpretabile. Ma è il terzo a fare rumore: una traccia mista tra Ferrari e un altro profilo mai identificato. Gli esperti lo chiamano “Ignoto 3”. È bastata questa sigla a rimettere tutto in discussione. Perché sebbene la genetista Denise Albani, nominata dal gip Daniela Garlaschelli, abbia confermato che si tratta di un campione altamente degradato – meno di una cellula, tra i 2 e i 4 picogrammi – la presenza di quel dna “fantasma” getta nuova inquietudine su un caso già segnato da anni di battaglie legali, incertezze e revisioni.

Che si tratti di una contaminazione postuma?In altre parole: quel dna potrebbe non essere stato lasciato sulla scena del crimine, ma sarebbe finito sulla garza durante la manipolazione del reperto, in laboratorio o nella sala autoptica. Un errore, forse. Ma in un’inchiesta che ha già vissuto molte incongruenze, anche un’ipotesi del genere basta a rimettere tutto in discussione. Al momento si parla di una comparazione con almeno una trentina di persone: carabinieri, soccorritori, medici legali, dipendenti delle pompe funebri. Alcuni sono già schedati, altri dovranno sottoporsi ai prelievi. Nessuno escluso. Il sospetto, per ora, non ha un volto. Ma la lista si stringe. E dopo troppi anni di domande irrisolte, c’è di nuovo qualcosa che può spostare l’equilibrio. Un dettaglio minuscolo che potrebbe diventare tutto...
