settimanale diretto da Albina Perri, dati alla mano. Se così fosse, Alberto Stasi non era sulla scena del crimine…
Un corpo che parla. Tre segni chiari. E un orario che, se fosse stato davvero ascoltato, avrebbe potuto cambiare tutto. Secondo il medico legale Pasquale Bacco, che ha analizzato il caso per il settimanale Giallo diretto da Albina Perri, l’orario della morte di Chiara Poggi non è compatibile con la condanna di Alberto Stasi. “La determinazione dell’orario della morte, da un punto di vista medico-legale, si basa su tre segni: il raffreddamento del cadavere, le ipostasi e la rigidità cadaverica. Nell’omicidio di Chiara Poggi tutti e tre indirizzano in maniera netta verso un orario del decesso intorno alle 11. E certamente non prima delle 10:30”. Bacco parte dai numeri. Il medico legale Marco Ballardini misura la temperatura rettale alle 17: 33 gradi. La temperatura normale di un corpo vivo è 37. Il raffreddamento segue regole precise: mezzo grado in meno ogni ora per le prime cinque, poi un grado all’ora. Tradotto: Chiara era morta da sei ore al massimo. Quindi, decesso non prima delle 11.


Poi ci sono le ipostasi, le macchie che il sangue forma nelle parti più basse del corpo. Compaiono dalla terza ora dopo il decesso. Ma quando il 118 arriva, alle 14, non ce ne sono. Un’assenza che non lascia dubbi: “Se fosse morta prima delle 10:30 il medico avrebbe obbligatoriamente trovato ipostasi, anche piccole”. Alle 17, Ballardini ne osserva alcune: rosa, violacee, poco mobili. Esattamente come ci si aspetta tre ore dopo la comparsa iniziale. Ancora una volta, tutto torna: Chiara è morta alle 11, non prima. E poi la rigidità cadaverica. Inizia lentamente, tre ore dopo la morte. Alle 14, il corpo è ancora morbido. Solo più tardi cominciano i primi segni di irrigidimento. Anche questo, secondo Bacco, indica un decesso tra le 10:30 e le 11. C’è un altro indizio. Meno tecnico, ma chirurgicamente preciso: lo stomaco. Durante l’autopsia si trova cibo in fase avanzata di digestione, quindi non riconoscibile. “Se fosse morta prima delle 10 il cibo sarebbe stato integro. La digestione richiede tempo. E il suo stomaco stava ancora lavorando”. “La scienza medico-legale conferma che Chiara Poggi ha incontrato la morte non prima delle 10:30”. Una frase semplice. Ma devastante. Perché in quella fascia oraria Alberto Stasi ha un alibi documentato. E tutto ciò che viene prima, la sentenza, la condanna, i titoli di giornale, potrebbe poggiare su un errore iniziale, mai corretto.
