Palazzo Chigi verso il “via libera” all’offerta pubblica di scambio (ops) lanciata da Unicredit sul Banco Bpm. È quanto trapela dal governo nelle ore che precedono il pronunciamento del Comitato golden power che, dopo l’ok arrivato da Consob e Banca centrale europea (Bce), dovrebbe aprire all’operazione, seppur chiedendo correttivi: “Secondo fonti stampa, il governo sarebbe orientato verso un sì condizionato, con una serie di prescrizioni vincolanti. Si tratterebbe di un compromesso tra l’interesse strategico dell’operazione – vista con favore dagli analisti – e la tutela degli asset ritenuti sensibili per la stabilità del sistema finanziario”, spiega Nino Susneri sulla Verità. La decisione potrebbe arrivare entro la fine di questa settimana, anticipando la scadenza prevista al 30 aprile. Con il golden power il governo avrebbe potuto bloccare anche l’operazione finanziaria, qualora l’avesse ritenuta deleteria per gli asset strategici italiani. Ma l’ok arrivato anche da Francoforte – dove ha sede la Bce – avrebbe reso la “barricata totale” un gesto che difficilmente sarebbe piaciuto agli investitori internazionali.

Lo scenario più probabile sembra quindi quello del sì condizionato dove la richiesta più clamorosa da parte di Palazzo Chigi potrebbe essere la vendita della filiale Unicredit a Mosca e la conseguente uscita dal mercato russo. Uno “scalpo politico” reclamato dal governo nell’ambito dell’operazione. Pur trovandosi nel contesto di un progressivo peggioramento delle relazioni finanziarie tra Unione europea e Russia dopo l’invasione dell’Ucraina e le sanzioni economiche al Cremlino, l’amministratore delegato di Unicredit Andrea Orcel si è sempre mostrato titubante circa l’ipotesi di smobilitare l’asset russo. Dal punto di vista finanziario, una simile operazione in uno scenario di guerra significherebbe – secondo stime citate dalla Verità – a sacrificare 50 punti base di capitale. Nonostante la richiesta possa rappresentare uno scoglio non di poco conto per il futuro dell’operazione, i mercati sembrano premiare. Sia Unicredit (+1,95 per cento) che Banco Bpm (+1,16 per cento) hanno registrato un rialzo nei titoli. Tocca aspettare il probabile “nulla osta” di Chigi per far partire definitivamente l’operazione.
