Ma avete letto che cosa è successo a Villa Pamphili, a Roma? Lo scorso sabato è stato rivenuto da una siepe il corpo senza vita di una bambina. Uno scenario agghiacciante. La tragedia, purtroppo però, non è destinata a finire qui. Successivamente, dopo l’arrivo del 118 che ha tentato di rianimare la piccola invano, intorno alle ore 16.30, un’altra terribile scoperta poco distante dal ritrovamento del corpo della vittima (“la donna aveva 40 anni”). Pare infatti che una ragazza di origini peruviane si sia rivolta a un agente della polizia, per esclamare “Correte, c’è una donna morta in un sacco” (Corriere). In uno dei primi video legati all'accaduto condivisi dal quotidiano è intervenuto anche il pm Antonio Verdi, già chiamato in precedenza per i rilievi sulla piccola. “Una situazione assurda”, ha commentato brevemente l'esperto in procinto di analizzare al meglio l'accaduto.

Quello che è emerso però, stando agli ultimi aggiornamenti del caso, è che seppur la dinamica non sia chiara, la donna sarebbe morta diverse ore prima della bambina e che sul suo corpo, a differenza della piccola, “non aveva ferite evidenti”. Che la neonata si sia ferita perché abbandonata? Ma soprattutto quale potrebbe essere il presunto legame che le unisce? Nell'articolo sul Corriere a cura di Fulvio Fiano, apprendiamo che le due vittime potrebbero essere ”madre e figlia” dell'Est. Sul quotidiano: “Le loro identità, accertate grazie all’esame del Dna e alle impronte nella banca dati, hanno concentrato l’attenzione della squadra mobile su un uomo dell’est Europa che sarebbe legato a loro. (...) Tra le ipotesi, quella del duplice omicidio avvenuto in un contesto di degrado. Non si esclude tra senza fissa dimora”. Un duplice omicidio avvenuto in un contesto di degrado? Una cosa è certa, in attesa dell'autopsia che sarà effettuata martedì: sono tantissime le domande che sorgono spontanee di fronte a un orrore del genere. Non resta che attendere ulteriori sviluppi.
