Michele Noschese, dj e producer napoletano noto come Dj Godzi, è morto nella notte tra venerdì 18 e sabato 19 luglio a Ibiza. Aveva 35 anni. A darne notizia sono stati gli amici sui social, seguiti da pagine legate alla scena techno ed elettronica. I dettagli della morte sono ancora tutti da chiarire, ma le autorità spagnole hanno aperto un’indagine per ricostruire le ultime ore di vita del musicista. Secondo fonti locali, Noschese si trovava nella sua abitazione sull’isola dove, da oltre dieci anni, aveva costruito una seconda vita. Durante una festa nella sua casa, a causa del volume elevato, alcuni vicini avrebbero chiamato la polizia. Quando la Guardia Civil è arrivata, ci sarebbe stato uno scontro con il dj partenopeo: alcuni presenti hanno parlato apertamente di percosse subite da quest'ultimo, mentre il corpo sarebbe stato poi trasportato direttamente in obitorio. Nessuna versione ufficiale al momento, solo un’autopsia ancora in corso potrà fare chiarezza su cosa sia realmente successo. Godzi, come tutti lo chiamavano, era un nome noto nel circuito internazionale della musica elettronica: da Ibiza a Barcellona, da Parigi a Londra, fino a New York, si era fatto apprezzare per la sua energia in consolle. Ma anche per le scelte coraggiose: nato a Napoli, laureato in Economia, figlio di un medico, con un passato da calciatore promettente - ha giocato nella Primavera del Napoli, in Serie C con Cavese e Benevento - aveva rifiutato un contratto per la Serie A svizzera per inseguire il sogno di vivere di musica.
"La mia passione per la musica nasce a quindici anni, poi è arrivata la consolle”, raccontava in un’intervista del 2023 a Canale 8. “A un giovane dj direi di impegnarsi dalla mattina alla sera davanti al Pc per comporre musica elettronica”. La sua era una filosofia di ascolto e adattamento: “Prima dei miei set preparo una base, ma poi non la seguo mai, perché ogni pubblico ha una sua esigenza”. Il suo nome d’arte, spiegava, era nato da un’autoderisione affettuosa: “I miei amici mi chiamano Godzi per la mia postura un po’ alla Godzilla”. Sui social, nelle ultime ore, si susseguono messaggi di dolore e ricordi condivisi. Mood Child Art, label attiva nel panorama techno-house con cui Noschese collaborava, lo ha salutato con una storia Instagram che raccoglie alcuni scatti in consolle: “Siamo veramente addolorati da questa notizia. Michele aveva un cuore gentile e faceva parte della famiglia Mood dopo aver pubblicato il suo edit Love This Game su Mood Edits”. Il tributo si allunga con centinaia di messaggi da colleghi, artisti e fan. “Il nostro cuore è squarciato per la perdita dell’amato Michele”, si legge in uno dei tanti post. “Ricorderemo sempre la sua dolcezza e la sua gioia di vivere”. L’8 agosto avrebbe compiuto 36 anni. Napoli e Ibiza oggi lo piangono insieme, unite dal ritmo della musica che aveva trasformato in linguaggio e da una morte che chiede risposte.
