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Perché la mossa di Mediobanca spariglia il risiko bancario e cos’è Banca Generali? E come risponderà Monte dei Paschi di Siena? Davvero Nagel “ha chiamato il bluff”?

  • di Matteo Suanno Matteo Suanno

  • Foto: illustrazione realizzata con IA

28 aprile 2025

Perché la mossa di Mediobanca spariglia il risiko bancario e cos’è Banca Generali? E come risponderà Monte dei Paschi di Siena? Davvero Nagel “ha chiamato il bluff”?
Nel già intricato risiko bancario, Mediobanca piazza il colpo di scena: Piazzetta Cuccia ha infatti annunciato un’offerta pubblica di scambio da oltre 6 miliardi di euro su Banca Generali, di cui l'istituto dell’ad Alberto Nagel possiede già una partecipazione al 13,1 per cento. Una mossa che secondo molti è una difesa al tentativo di scalata approvato solo qualche giorno fa da Monte dei Paschi di Siena interessato, si ipotizza, ad acquisire indirettamente la partecipazione nel leone: “Se come qualcuno sospettava, il tema era quello di acquisire la quota in Generali, questa è una chiamata al bluff”, sostiene il banchiere Mazzucchelli

Foto: illustrazione realizzata con IA

di Matteo Suanno Matteo Suanno

Ma che cosa sta succedendo tra le banche italiane? È piovuta come un fulmine a ciel sereno l’offerta pubblica di scambio (ops) lanciata da Mediobanca su Banca Generali solo pochi giorni dopo il voto sul rinnovo del board del leone triestino. La lista connessa all’Piazzetta Cuccia, dove a sede l’istituto di credito milanese, si è imposta riconfermando come amministratore delegato Philippe Donnet. Solo pochi giorni dopo la banca guidata da Alberto Nagel annuncia un’ops da 6,3 miliardi di euro“sulla totalità delle azioni di Banca Generali”, equivalenti a un pacchetto del 13,1 per cento. L’interesse del banco milanese nella banca privata del gruppo giuliano attiva nella consulenza sulla gestione dei grandi patrimoni. Una mossa che spariglia le carte del risico bancario e che sembra rivolta soprattutto a Monte dei Paschi di Siena (Mps). Lo scorso 17 aprile l’assemblea degli azionisti aveva dato il via libera alla scalata a Piazzetta Cuccia che, secondo molti osservatori, nascondeva l’intenzione principale di accaparrarsi la partecipazione in Generali di Mediobanca. Stando a questa interpretazione la mossa a sorpresa di Nagel è un muro contro muro eretto ai danni di Mps che, al contempo, renderebbe Mediobanca un attore ancora più influente nel panorama creditizio italiano. L'operazione consentirebbe di trasformare Mediobanca, secondo gli analisti di Banca Akros, “nel secondo operatore in Italia con attivi in gestione per 210 miliardi, ricavi per 2 miliardi e con una capacità di crescita di oltre 15 miliardi annui”.  Insomma, si tratterebbe di un’operazione di strategia industriale vera e propria che porterebbe i profitti di Mediobanca a dipende meno dalla partecipazione in Generali e più dal cosiddetto “wealth management” relativo al business bancario. Proprio la dipendenza da Generali aveva fatto sollevare numerose critiche verso Mediobanca da parte dei soci rilevanti dell’istituto: Delfin in primis che possiede il 19,8 per cento di Mediobanca e di Caltagirone il 7 per cento.

Il Palazzo delle Assicurazioni Generali a Trieste
Il Palazzo delle Assicurazioni Generali a Trieste

“Dal punto di vista logico, quest’operazione avrebbe ancora più senso per Monte dei Paschi. Con l’ops su Banca Generali Mediobanca diventerebbe un attore ancora più completo, un grande player del web management e quindi ancora più per Monte dei Paschi”, ha detto Marco Mazzucchelli, banchiere di lungo corso, intervistato da Class Cnbc. Negli annunci iniziali del Monte e del suo amministratore delegato Luigi Lovaglio, l’opa lanciato a Mediobanca non era finalizzato a creare sinergie rispetto al settore bancario, al business caratteristico dei due soggetti. Non si trattava, dunque, di un’operazione finanziaria, una scalata in cui l’obiettivo vero e non dichiarato era quello di acquisire la partecipazione del 13 per cento che Mediobanca ha in Generali:“Se, invece, come qualcuno sospettava, il tema era quello di acquisire la quota in Generali, questa è una chiamata al bluff. A questo punto Monte dei Paschi deve rispondere coerentemente”, conclude Mazzucchelli,

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