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Scalata di Monte dei Paschi a Mediobanca, Lovaglio incassa il “sì”. E in Generali è sfida tra Donnet e Caltagirone, mentre UniCredit e Orcel…

  • di Matteo Suanno Matteo Suanno

22 aprile 2025

Scalata di Monte dei Paschi a Mediobanca, Lovaglio incassa il “sì”. E in Generali è sfida tra Donnet e Caltagirone, mentre UniCredit e Orcel…
Il primo passo per verso la lunga scalata di Monte dei Paschi (Mps) a Mediobanca è fatto. L’amministratore delegato Andrea Lovaglio ha incassato il voto favorevole degli investitori per l’aumento di capitale utile a far procedere l’operazione. Ma lo scoglio principale sarà convincere gli azionisti di Piazzetta Cuccia e l’ad Alberto Nagel allo scambio di azioni con Mps. Intanto, Mediobanca attende il voto sul rinnovo del board di Generali, dove è sfida aperta tra Philippe Donnet – lista Mediobanca – e quella di minoranza a sostegno di Francesco Gaetano Caltagirone. E il ruolo di Andrea Orcel e UniCredit...

di Matteo Suanno Matteo Suanno

Monte dei Paschi si assicura la prima, determinante tappa, della scalata a tappe che porta alle azioni di Mediobanca. Il contesto è quello dell’offerta pubblica di scambio (ops) lanciata dall’istituto senese e dal suo amministratore delegato, Luigi Lovaglio, a Piazzetta Cuccia, sede della banca milanese. Il primo scoglio per Lovaglio era uscire indenne dal voto degli azionisti sull’aumento di capitale che sarà fondamentale proprio per avviare la scalata. E il responso dei partner è stato più roseo di ogni possibile previsione: il 74 per cento degli aventi diritto ha partecipato all’assemblea e il voto favorevole all’aumento di capitale è stato pari all’86,4 per cento dei presenti, quasi il venti per cento più del necessario per far procedere il progetto: “Un successo pieno, si pensava infatti che avrebbero deciso le frazioni di punto, che premia il gran lavoro di Lovaglio dal 24 gennaio, giorno dell’annuncio, nei confronti degli investitori istituzionali”, scrive il Corriere della Sera. Lovaglio è riuscito a convincere non solo gli azionisti maggiori e quelli istituzionali, come Caltagirone e ministero dell’Economia, ma anche i soggetti più piccoli e frammentari: “Soprattutto – continua il Corriere – Lovaglio ha vinto contro il parere negativo di Iss, uno dei proxy più ascoltati, a cui l’amministratore delegato di Mps aveva ribattuto per iscritto ai rilievi evidenziati”. Ma l’ottimo risultato incassato sino ad ora potrebbe risultare molto ridimensionato se non si riusciranno a convincere gli anche gli azionisti di Mediobanca a scambiare le proprie azioni con quelle di Mps. L’appello agli investitori nella pancia di Piazzetta Cuccia e del suo ad Alberto Nagel sarà un banco di prova cruciale, ma Lovaglio ha dimostrato di saper parlare ai finanziatori. Resta da vedere se riuscirà nello stesso risultato raggiunto con gli interlocutori interni.

Monte dei Paschi di Siena
Monte dei Paschi di Siena

Nel mentre l’attenzione del banco senese si rivolge a Trieste, dove questo giovedì Generali voterà per rinnovare il consiglio di amministrazione. Mediobanca – maggiore azionista del leone – ha presentato una propria lista che sostiene la ricandidatura di Philippe Donnet ad amministratore delegato e di Franco Sironi a presidente. E si prepara all’8 maggio, quando saranno resi noti i dati del primo trimestre 2025: “Chiuso il 2024 con 1,951 miliardi di euro di utili netti e un dividendo di 86 centesimi in distribuzione dal 21 maggio, il Monte conta di apparire in forma per rendere più forte il proprio progetto di unione con Mediobanca. I risultati di questa frazione d’anno andranno a influire direttamente sull’offerta di scambio, anche se Lovaglio ha assicurato che non ci saranno modifiche rispetto a quanto già annunciato”, conclude il Corriere. Sul Generali c’è ovviamente anche l’attenzione di Andrea Orcel e la sua Unicredit, che di Generali detiene tra il 5 e il 10 per cento delle quote. Proprio per questo il peso della preferenza di piazza Gae Aulenti potrebbe rivelarsi determinante nell’indirizzare il futuro board dell’istituto giuliano verso Donnet, verso la lista di minoranza ma lunga di Francesco Gaetano Caltagirone o quella del Comitato dei gestori. Oggi il leone sta tornando a cresce dopo l’effetto dazi di Trump, con una capitalizzazione di oltre 48 miliardi. Anche per questo si prevede un’affluenza al voto del 70 per cento, un dato non distante dal livello record di tre anni fa. Resta da capire come si muoveranno i fondi azionisti, con Iss e Glass Lewis che hanno già indicato di votare la lista presentata da Mediobanca. Quindi l’attesa è che grandi fondi come Vanguard, Blackrock e Norges Bank investment, con quest’ultima che si è già schierata per la lista Mediobanca, proprietari quote tra il 2 e il 3 per cento, seguano i loro consigli. “Da capire è se in questa partita possa poi avere un ruolo Intesa Sanpaolo post rinnovo del ceo Carlo Messina, visto che il comparto assicurativo rappresenta una buona opportunità di diversificazione del business e del rischio. È stata la maggior banca del Paese tra i sostenitori della lista del Comitato dei gestori per Generali”, conclude il Corriere.

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