Con Oliviero Toscani, la fotografia e la moda hanno subito una rivoluzione che le ha trasformate per sempre. Temi come l'uguaglianza razziale, la mafia, la lotta all'omofobia, il contrasto al diffondersi dell'Aids, la ricerca della pace e l'abolizione della pena di morte hanno trovato spazio per la prima volta sui cartelloni stradali, sui corpi dei modelli, nelle pagine pubblicitarie. Con lui nasce una forma di disobbedienza creativa: la fotografia di moda tradizionale si spoglia, si denuda, mentre il marchio è pretesto per promuovere campagne di sensibilizzazione sociale. I suoi scatti parlano, spesso gridano e fanno casino. Come gli occhi e il dolore della pelle di Isabelle Caro, la modella che nel 2007 posò nuda per una controversa campagna pubblicitaria, trasformandosi in simbolo di una lotta universale contro i disturbi alimentari. E poi c’è Benetton, un mondo a parte, in cui si intrecciano Colors, impegno politico e arte. Con Toscani, il confine tra immagine e messaggio si dissolve, lasciando spazio a una narrazione che scuote coscienze e alimenta dibattiti. Negli anni, a Casale Marittimo nelle campagne vicino a Bibbona, Toscani ha trovato il suo rifugio, un podere immerso nel verde delle colline toscane. Qui, circondato da paesaggi che sembrano usciti da una tela rinascimentale, ha continuato a coltivare il suo legame con la natura e con l’arte, lontano dal frastuono del mondo. Due anni fa però, è arrivata anche la terribile diagnosi che ha segnato un nuovo capitolo nella sua vita: l’amiloidosi, una malattia rara e incurabile che il fotografo ha deciso di rendere pubblica nell’agosto scorso.
In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, Toscani aveva raccontato il peso della malattia e dei suoi effetti. “In un anno ho perso 40 chili. Neppure il vino riesco più a bere: il sapore è alterato dai medicinali”, aveva confessato. Parlando del tempo che gli resta, aveva aggiunto: “Non si sa. Certo è che vivere così non mi interessa". Il fotografo aveva anche fatto riferimento al suo amico Marco Cappato, l’attivista con cui condivide un forte legame: “Bisogna che chiami il mio amico Cappato. Gliel'ho detto già una volta e lui mi ha chiesto se sono scemo. Mi viene da ridere”. Oggi, a 82 anni, il Maestro della fotografia italiana, figura centrale nella storia dell’immagine contemporanea internazionale, si trova ricoverato in rianimazione presso l’ospedale di Cecina, in seguito a un malore che lo ha colto il 10 dicembre. Per quello che sappiamo, la sua condizione ci viene descritta come “grave ma stabile”. Restiamo in attesa di ricevere aggiornamenti (speriamo, positivi).