Come può una delle case automobilistiche che vende meno, come Tesla, valere più di giganti come Toyota o Mercedes? La risposta è Elon Musk. Fondata nel 2003 da Martin Eberhard e Marc Tarpenning, Tesla è stata salvata dalla visionaria ricchezza di Musk, che nel 2004 investì 6,5 milioni di dollari nel progetto, diventandone il presidente. Nonostante difficoltà economiche e la quasi bancarotta, Musk ha portato Tesla a un successo planetario. Come raccontano Milena Gabanelli e Andrea Priante sul Corriere della sera, grazie a un prestito agevolato del governo Usa nel 2010 e ai crediti normativi per auto elettriche, Tesla ha accumulato enormi vantaggi finanziari. Oggi è leader in innovazioni come i robot umanoidi e i taxi a guida autonoma, ma le vendite calano. Nel primo trimestre del 2025, Tesla ha registrato un crollo dell'utile del 71% e un calo del 9% nei ricavi. La concorrenza cresce meno del previsto, ma la casa californiana sta perdendo quote di mercato, soprattutto in Europa e in Cina.

Nonostante i numeri, la Borsa premia Tesla: le azioni sono esplose del 40.000% dal 2010, ma alcuni analisti sostengono che la capitalizzazione del colosso sia troppo gonfiata. La politica di Musk, con dichiarazioni divisive e legami con la destra, ha influito negativamente sulle vendite, in particolare in Germania. Un sondaggio ha mostrato che il 94% dei tedeschi rifiuterebbe una Tesla, ma Musk ha provato a manipolare il risultato su X (ex Twitter). Infine, sebbene il governo degli Stati Uniti stia sostenendo Tesla, le future tariffe doganali potrebbero penalizzare i concorrenti più di Musk, che produce la maggior parte dei suoi veicoli negli Stati Uniti, importando poco dal resto del mondo. Il segreto di Tesla? Elon Musk, finché dura...
