E si continua a ballare allegramente sul cadavere di Giovanni Falcone, anche oggi, soprattutto oggi, ricorrenza dell’ “attentatuni” di Capaci, banchettando sulla sua sentenza: “Per lungo tempo si sono confuse la mafia e la mentalità mafiosa, la mafia come organizzazione illegale e la mafia come semplice modo di essere. Quale errore! Si può benissimo avere una mentalità mafiosa senza essere un criminale”. E dagli alla “mentalità mafiosa”, e vai col “legalitarismo” che è fatto di aria, mentre il manicheismo (considerato un’eresia) erge il collo fiero come un tanghèro e se la tira come un tànghero. Tutti indignati e felici, tristemente entusiasti, e dimentichi che quella sentenza fa il paio con un’altra: “Se vogliamo combattere efficacemente la mafia, non dobbiamo trasformarla in un mostro né pensare che sia una piovra o un cancro. Dobbiamo riconoscere che ci rassomiglia”, frase di Falcone che invece si nasconde troppo spesso sotto i tappeti dei saloni.
Oggi seriosità, indignazione, leziosità, la faranno da padrona, quando la mafia “è” laddove il concetto di “possibilità” (la “possibilità” di costruire strade, di erogare servizi sanitari, di insegnare nelle scuole) lascia il posto al “potere”, che non è fatto di aria ma della nostra carne, del nostro sangue e del nostro ghigno bestiale dissimulato sotto la retorica e sul quale si costruiscono carriere politiche e letterarie (oramai sono la stessa cosa e fesso chi crede il contrario).
Mafia e mentalità mafiosa sono due cose diverse, la mentalità mafiosa è dovunque, nella piccola vendetta, nello spiffero della maldicenza, negli ‘amici’ e nei ‘nemici’ che creano le ‘famiglie’ (amorali), nelle alleanze, nelle lobby, nella vita di tutti i giorni insomma, nell’umano, nello Stato persino, quando uccide a causa dei confini, dei territori, dei marciapiede, come una qualsiasi gang dello spaccio; ma tutto legale, per carità. Ci sono i santi e quelli che si credono santi, ci sono – come sempre – i profeti e i falsi profeti, c’è il Cristo e ci sono le cristologie.
E in tutto questo c’è la morte di Giovanni Falcone e compagnia esplodendo che non ha fatto bene solo alla mafia, ma ne ha fatto di più all’antimafia, che non si occupa di mafia ma di mentalità mafiosa. Che non è un reato e ci riguarda tutti, antimafia compresa suppongo.