A distanza di un anno si parte con misure il Bonus psicologo, il sostengo economico del governo per chiunque cerchi l’aiuto di un professionista. Quest’anno i finanziamenti sono di più e la Legge di Bilancio del 2023 ha reso strutturale questa opzione. Le critiche per il bonus dell’anno passato e per l’impossibilità di gestire un numero altissimo di domande sembrano essere state accolte dal governo, ma la strada per migliorare questa misura di aiuto – soprattutto alla fascia di popolazione più povera, con Isee inferiore a quindicimila euro – è ancora lunga. Abbiamo chiesto alla dottoressa Roberta Bruzzone cosa ne pensa e se le numerose richieste non siano un cattivo indicatore della “salute collettiva” degli italiani. Nel frattempo la procura di Triste, su indicazione del colonnello Giampietro Lago e dell’antropologa forense Elena Pilli, ha chiesto i campioni di dna di undici indagati per i trentatré azioni criminali avvenute tra il 1994 e il 2006 ascritte a bombarolo italiano Unabomber. Ma perché è così importante ottenere questa prova a distanza di anni? E davvero Unabomber non avrebbe avuto alcun movente? Per Roberta Bruzzone le cose non stanno così.
Via alle domande per il bonus psicologo. Aumentano i fondi stanziati ed è previsto un boom di richieste come l’anno scorso. Ma tutte queste richieste indicano una tendenza attuale?
Il bisogno è cresciuto in maniera esponenziale. L’aspetto più positivo relativo a questo boom di richieste è comunque la maggior consapevolezza di doversi rivolgere a un esperto per gestire queste problematiche. È un passaggio culturale fondamentale capire che c’è bisogno di un professionista per gestire problematiche così diffuse nella società, come l’ansia o l’aspetto depressivo. Sono questi poi i principali ambiti che vengono segnalati in questo tipo di richieste. Da un lato, certo, evidentemente le problematiche psicologiche sono in forte aumento, ma avevamo già dati certi su questo. D’altro canto, però, c’è più coscienza dell’importanza di chiedere aiuto.
Il bonus prevede massimo 1.500 euro a persona per chi ha un Isee inferiore ai 15mila euro l’anno.
Sono abbastanza basici.
Perché?
Un percorso psicologico serio presuppone ben altro.
Che impatto ha nella realtà di chi si rivolge a un professionista, quindi?
Difficilmente copri quello che serve per un percorso ben fatto, che spesso può durare almeno un anno. Ma è sicuramente un primo passo importante.
Quanto costa un percorso serio con uno psicologo in media?
Stando alle tariffe all’ora di base, almeno cinquemila euro.
Si è parlato dell’ambiguità del termine “bonus psicologico” visto che sono soldi che possono andare anche a psicoterapeuti.
Nella maggior parte dei casi questi soldi vanno a incontri di tipo psicoterapico infatti. Un conto è una consulenza di area psicologica e ha un certo margine di efficacia. Un conto è un percorso psicoterapico. Sono due piani che in effetti andrebbero distinti in modo più chiaro.
Caso Unabomber: perché sono stati richiesti altri undici campioni di Dna. Perché?
È l’unica traccia che può darci risposte affidabili sulle scorte degli elementi presenti nel fascicolo.
Anche a distanza di quasi vent’anni?
Assolutamente sì.
La presunta mancanza di un movente ha complicato le indagini?
In realtà il movente c’è e mi sembra chiaro: questo è un soggetto che evidentemente ha voluto interferire negativamente nella vita di una comunità che odia perché si sente rifiutato. E questo doveva essere l’area che forse andrebbe approfondita di più.
È un caso limite, ma finanziare percorsi psicologici e aiutare la popolazione ad affidarsi a degli esperti potrebbe prevenire futuri crimini?
Auspicabilmente sì. Ovviamente non è che si nasce Unabomber. Ci si diventa. Diventi talmente disturbato da provare gratificazione nel fare del male alla gente. Quello è l’esito di un percorso personologico che spesso ha radici traumatiche nella prima infanzia. Più si intercetta un disagio psicologico più si potranno prevenire casi del genere e altri casi gravi.