Nell’intervista rilasciata a Il Bazar Atomico, Roberto Parodi, che tra le tante cose è anche un ingegnere meccanico, parla di energie alternative e rinnovabili e sembra avere le idee davvero chiare: «Rivalutiamo il nucleare. Perché il nucleare è clamorosamente più efficiente, più rispettoso di tutti gli altri. Forse una pala e una diga sono meglio, ma il nucleare riesci a gestirlo». In fondo non può che guardare a una delle alternative pulite più interessanti e discusse degli ultimi anni. La produzione di energia è sempre di più un tema scottante, soprattutto se legato all’indipendenza energetica che molti Paesi, dopo la crisi Ucraina, stanno tentando di ottenere. Tuttavia il nucleare solleva molti dubbi per questioni legate alla sicurezza delle centrali.
«Tutti pensano a Chernobyl, ma ragazzi, è l’unico incidente vero. Quando c’è stato Chernobyl io stavo studiando ingegneria al Politecnico di Torino, avevo 22/23 anni e c’erano i miei colleghi ingegneri nucleari. Ai tempi noi in Italia avevamo i migliori; avevamo anche delle centrali della madonna. Dopo due anni c’è stato il Referendum, unicamente come reazione a quell’evento». Qualcosa che a Parodi proprio non va giù e suona come una scelta che fece perdere un’occasione al nostro Paese, al tempo all’avanguardia. E sa anche con chi prendersela: «Siamo l’unica nazione europea che non ha centrali nucleari, per colpa di Pannella. Senz’altro sarà delle alternative. Dobbiamo guardarci in faccia. Ci sono le aziende che devono andare avanti, come le cartiere, dico loro perché ciucciano energia più di altri». Insomma, c’è poco da girarci attorno, l’ingegner Parodi caldeggia l’idea di nuove centrali nucleari anche in Italia, chissà che non riesca a produrre finalmente energia in autonomia.