Giulia Cecchettin, ventidue anni, avrebbe dovuto discutere la sua tesi di laurea il 16 novembre all’Università di Padova. Da elenco, doveva essere la prima. Ma non si è presentata. Di lei si sono perse le tracce insieme all’ex fidanzato e suo coetaneo Filippo Turetta lo scorso sabato. Ancora una volta il più terribile dei copioni? Secondo quanto appreso dalle persone vicine il giovane soffriva perché Giulia non era più la sua fidanzata. Ma forse dietro questa fuga c’è molto altro. Forse, Turetta era incapace non solo di accettare la fine della relazione, ma anche e soprattutto il fatto di essere rimasto indietro con gli studi rispetto a lei. La laurea è il risultato tangibile di anni di fatica, di notti insonni e di momenti di incertezza. Giulia, rispetto a quello che emerge dai racconti dei suoi familiari, non si sarebbe mai sognata di saltare la discussione della tesi, fissata proprio per la giornata di oggi. Il motivo per cui non ha varcato i cancelli di uno dei più importanti poli universitari italiani è dunque perché qualcuno le ha impedito di farlo. E quel qualcuno non può che essere il suo Filippo. “Filippo non era contento che Giulia si laureasse giovedì perché temeva che si potesse allontanare da lui”. Queste le parole della zia, confermate anche da Andrea Camerotto, lo zio paterno: “Pensiamo che Filippo non volesse questa laurea, non voleva vederla andare via, per questo l’ha presa”. Giulia alle 8:00 era convocata in aula per discutere la tesi in ingegneria biomedica. Un traguardo raggiunto con il peso del lutto. Sua madre era infatti morta prematuramente lo scorso anno all’età di cinquantuno anni. Così, dopo la celebrazione, Giulia aveva in programma di andarsene a Reggio Emilia per coltivare un’altra sua grande passione, i fumetti. Avrebbe provato a spiccare il volo. Un passato da fidanzati, i due si frequentavano ormai solo da amici. Giulia aveva lasciato Filippo già due volte, l’ultima ad agosto. Sabato, quando sono andati insieme al centro commerciale Nave de Vero a Marghera per cenare, aveva portato con sé il computer con la tesi di laurea. Forse, voleva rendere partecipe Filippo della versione finale del suo elaborato. Era in pari con tutto. Aveva pagato il bollettino, compilato e consegnato la domanda di laurea. Avrebbe dovuto inoltrare solamente la presentazione definitiva per la discussione. Che non è mai arrivata. Da quel momento in poi dei due si sono perse le tracce. Si rincorrono le segnalazioni tra conferme e smentite. Qualcuno li avrebbe visti litigare vicino Vigonovo, il paesino dove abita lei. Qualcuno ha parlato di presunte tracce ematiche. Al momento, minime sono le certezze. L’unica è che i giorni che i due mancano da casa sono davvero troppi.
Una fuga lunghissima, che non può non essere guidata da chi è consapevole di aver fatto forse qualcosa di irrimediabile. E di non poter tornare più indietro. Sembra diretto verso l'Austria: lungo il percorso la Fiat Punto in cui i due viaggiano è stata avvistata diverse volte. Filippo è stato descritto come geloso e possessivo. Davvero non accettava che la sua ormai ex fidanzata tagliasse il traguardo della laurea prima di lui? Più passano le ore e più sembra plausibile. Anche lui, come la maggior parte degli Z, aveva maturato un’autostima di cristallo? È tanto drammatico quanto verosimile che la struttura personologica di Turetta sia stata capace di andare in pezzi perché figlia dell’incapacità di reggere la frustrazione e dell’attrezzatura emotiva per sopportare l’oltraggio del rifiuto. Componenti che potrebbe averlo condotto dritto prima alla progettazione e, poi, alla concretizzazione di un pericoloso pensiero distruttivo. Difficile pensare che proprio oggi che Giulia avrebbe dovuto discutere la tesi possa non essersi presentata perché in fuga volontariamente. Purtroppo, anche se la speranza è sempre l’ultima a morire e tutti auspichiamo nel lieto fine, è complicato anche solo immaginare che Giulia non sia voluta entrare in nessun modo in comunicazione con la sua relatrice della tesi con la quale aveva avuto uno scambio di mail proprio per ultimare la presentazione. Così come è altrettanto poco probabile che oggi non si sia presentata con gli altri candidati per sua scelta. Poco prima che di lei si perdessero le tracce discuteva via WhatsApp con la sorella sugli abiti che avrebbe indossato questa mattina e aveva chiesto alla zia la conferma del numero definitivo degli invitati da comunicare al bar per il brindisi successivo alla proclamazione. Rendendo drammaticamente evidente come il pensiero di questo giorno così importante non l’abbandonasse mai.
La verità è che Giulia Cecchettin è una di noi. Potrebbe essere una sorella o l’amica da festeggiare in uno dei giorni più belli della vita. Quelli che non si scordano mai e che fanno parte non sollo della biografia, ma anche dei racconti. Noi che sappiamo cosa significa spuntare ogni esame che manca al traguardo. Noi che conosciamo il sudore prima, dopo e durante la sessione. E la soddisfazione che si prova con la chiusura, più o meno elettronica, del libretto universitario. Giulia oggi avrebbe dovuto indossare la corona d’alloro, ma non potrà farlo. È bene ribadirlo perché, oltre a essere una di noi, di Giulia là fuori potrebbero essercene molte altre. L’università di Padova ha congelato la sua pratica nella speranza che possa tornare a discutere e con il desiderio che quella fuga a bordo della fiat grande punto nera sia solamente una bravata di un fidanzato spaventato. Speriamo che l’ultima a morire sia solo la speranza.