Sean Diddy Combs, in carcere dal 16 settembre, rischia l’ergastolo se verrà giudicato colpevole nel processo penale, il cui inizio è previsto per il 5 maggio 2025. Il suo team legale vorrebbe provare, ancora una volta, a farlo uscire su cauzione. Ci riusciranno? Le possibilità sembrano diminuire ogni giorno, ma gli avvocati di Diddy hanno recentemente inviato una lettera al giudice Arun Subramanian, facendo riferimento al caso del Presidente americano, neo eletto, Donald Trump. Gli avvocati di Diddy sosterrebbero che ciò che è stato riscontrato sui social media e su altre piattaforme pubbliche su Combs sarebbero protette dal Primo Emendamento e dovrebbero essere sottoposte a un “controllo più esigente”, proprio come è stato nel caso di Trump relativamente all’immunità presidenziale. “La Corte dovrebbe applicare lo standard più severo di Trump quando considera il discorso del signor Combs” hanno scritto gli avvocati nella lettera. Secondo il team legale, inoltre, il Diddy avrebbe una “maggior rivendicazione costituzionale” rispetto agli altri partecipanti al processo per esprimere la sua disapprovazione nei confronti dell'accusa.
In particolare, i suoi avvocati hanno fatto riferimento a un video pubblicato sull’account Instagram di Combs che mostra i suoi figli che lo chiamano mentre è in prigione e gli augurano buon compleanno. Il video, secondo i procuratori, avrebbe uno scopo specifico: interferire nel processo, manipolando l’opinione della giuria tramite un post mirato”. Gli avvocati di Diddy, in risposta ai procuratori, hanno spiegato nella lettera inviata al giudice che ciò che stanno facendo sarebbe “un tentativo incostituzionale di mettere a tacere” il loro assistito.