Ex fan, opinione pubblica, mondo dello showbiz e ora anche vecchi producer discografici: tutti contro Sean Combs, dopo l’arresto per lo scandalo degli “White Party”. Tra le accuse più gravi c’è anche l’abuso e il traffico sessuale. Se già un personal trainer aveva parlato di come diversi vip avessero abusato di lui, stavolta il nome della vittima è pesante: si tratterebbe infatti di Justin Bieber. Ma cos’è successo? “È stata la cosa più triste del mondo quello che hanno fatto a Justin Bieber. Hanno fatto sesso con lui. Odio dirlo perché mi piace molto Justin Bieber. Mi dispiace per lui”: a parlare è Marion “Suge” Knight, ex producer e cofondatore della Death Row Records, a sua volta in carcere per una condanna a 28 anni per omicidio. “Avrebbe potuto essere più grande di Michael Jackson, ma le droghe e quello che [Diddy] ha permesso a degli uomini adulti di fare a questo ragazzino è stato malsano. Nessun uomo dovrebbe sballarsi, drogarsi e bere con i ragazzi giovani”, ha aggiunto ancora Knight.
Il nome di Bieber era già spuntato in questa vicenda, quando era stato citato da Usher, uno degli artisti più vicini sia a Justin che a Diddy. Anzi, fu proprio Usher a consigliare a Bieber di andare da Puff Daddy per crescere come pop star (ne abbiamo parlato qui). E sicuramente il producer agli arresti è stato una figura centrale nella carriera dell’autore di Baby. Ma a che prezzo, si chiedono molti? Le parole di Suge Knight, comunque, dovranno essere verificate dagli inquirenti. La casa di Combs resta invenduta e anche la madre Janice Combs è stata criticata da ex gangster e discografici. Diddy riceve attacchi da tutti i fronti. E nel frattempo rimane in carcere al Brooklyn Detention Center.