Premessa, sempre doverosa quando un confronto è frutto di un esperimento legato a un'esperienza personale, e per questo non elevabile al rango di verità assoluta: Londra e Milano vivono su due pianeti diversi. La prima è una capitale globale, una megalopoli da quasi 9 milioni di abitanti (14 considerando l'intera area metropolitana). La seconda è la “capitale morale” d'Italia, hub economico di neanche 1,4 milioni di abitanti (circa 3,2 con l'area metropolitana). Due soggetti, insomma, che dovrebbero prender parte a competizioni ben diverse, ma che spesso vengono paragonati tra loro con troppa leggerezza. Detto ciò, partendo dalle cronache giornalistiche che descrivono Londra in mano alle baby gang, e Milano sulla strada per diventarlo a sua volta, abbiamo provato a misurare la sicurezza che si respira camminando nelle due città. Sia di giorno che di notte. Certo, ed ecco altre due premesse: il termometro utilizzato non è universale e non vale cioè per ogni circostanza, visto che l'assenza o la presenza di crimini rilevati, o pericoli percepiti, può semplicemente essere legato al fattore fortuna; in ogni città esistono zone off limits, quartieri difficili, aree dove è meglio non avventurarsi. Le nostre “misurazioni” sul campo si limitano alle strade e distretti più turistici. Il risultato? Abbastanza sorprendente. O forse nemmeno più di tanto.
Coltelli e pistole: i dati di Londra e Milano
Fino a qualche anno fa la chiamavano Stab-City, la città della pugnalata, un’espressione coniata dai media statunitensi spesso utilizzata per polemizzare con il suo sindaco musulmano, Sadiq Khan. Prima che la pandemia di Covid bloccasse il mondo, dal gennaio al settembre del 2019, a Londra erano state uccise oltre 100 persone in seguito ad attacchi violenti, molti effettuati da lame e coltelli. Ancora peggio era andata nel 2018, annus horribilis con 132 omicidi e 14.840 crimini con coltelli, a quanto pare una passione dei criminali locali. Nel 2019/2020, i dati della polizia parlavano di 912.487 reati (voce generica che include un po' tutto il possibile e immaginabile), in aumento rispetto ai 743.728 del 2015/16. Gran parte di questo aumento è stato determinato da un'impennata della criminalità violenta. Nel 2021/2022, complice la presenza del Covid, il numero di reati violenti aveva infatti raggiunto la cifra di 242.824 reati. Facciamo un salto temporale fino al presente. La Metropolitan Police di Londra ha elencato sul proprio sito 1.431 gun crime, crimini con arma da fuoco, in calo dello 0,6% rispetto ad un anno fa, e 14.164 knife crime, crimini con coltello, in crescita del 14,5% dal 2022, il tutto aggiornato al 7/11/2023. Il tasso di criminalità complessivo a Londra nel 2022 è stato di 95 crimini ogni 1.000 persone, mentre i crimini più comuni sono stati la violenza e i reati sessuali, che si sono verificati all’incirca ogni 28 residenti su 1.000. Rispetto al Regno Unito nel suo insieme, il valore di Londra è peggiore del 20% rispetto alla media britannica di 79,52 reati ogni 1.000 persone. Voliamo quindi in Italia: a ottobre, Milano si è confermata maglia nera nell’Indice della criminalità 2023 del Sole 24 Ore, con 6.991 reati denunciati ogni 100mila abitanti nel 2022 e denunce in crescita del 3,5% anche nel primo semestre 2023 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Gli ultimi dati del dipartimento di Pubblica Sicurezza del Ministero dell'Interno hanno eletto Milano, per la settima annata di fila, la provincia con più reati denunciati d'Italia. Nel 2022, considerando l'intera città metropolitana ci sono stati 225mila delitti (al netto di quelli non denunciati).
Esperienze a confronto
I numeri, nudi e crudi, dovrebbero rendere Londra un inferno rispetto a Milano. Non è però così, o almeno non lo si percepisce camminando in uno dei quartieri centrali della megalopoli britannica. Il motivo è semplice: il capoluogo lombardo è travolto dalla microcriminalità (leggi: scippi, borseggi, piccoli furti e rapine). I reati che avvengono all'ombra della Madonnina, in sostanza, sono meno gravi dei più numerosi assalti violenti della City o delle coltellate sferrate dai criminali londinesi. Il paradosso è che i primi incidono maggiormente sulla percezione di insicurezza coltivata dai cittadini rispetto ai secondi. Con il risultato che, agli occhi di un turista, Londra risulterà più sicura di Milano. Viaggiare nelle aree centrali di Londra a bordo della metro o di un bus dà la sensazione di essere molto meno stressante che farlo sulle linee milanesi, invase come sono da ladruncoli e giovanissimi “maranza” impegnati a fare carriera. L'Underground si presenta a metà strada tra il vintage e il trasandato, ma offre una discreta idea di affidabilità. Per accedere al servizio ci sono dei tornelli controllati in maniera efficiente dal personale, ed è raro assistere a persone che scavalcano le barriere entrando gratis (prassi quasi quotidiana a Milano). Nei vagoni, infine, non c'è nessun annuncio che ricorda ai passeggeri di prestare attenzione alle borseggiatrici: chiaro segno che non è quella la minaccia principale nei mezzi londinesi. In giro si vedono pochi agenti della polizia. Non temete perché qualcuno sa comunque cosa state facendo, dal momento che Londra è la seconda capitale più sorvegliata del pianeta con 13,3 telecamere per mille abitanti (dati Comparitech relativi al 2021). Poche le persone moleste che si incontrano per strada, o comunque mettiamola così: sono molto meno rispetto a quelle che potreste incontrare in una delle vie centrali di Milano. In qualche modo, non sta a noi dire se giusto o meno, la City è riuscita a confinare il peggio del peggio nei quartieri più periferici. Eppure, tra tutti i quartieri di Londra i numeri dicono che Westminster è il più pericoloso (termine vago che indica tutto e il contrario di tutto). A seguire troviamo i ricchissimi Kensington e Chelsea, distanziati da Camden. I più sicuri? Richmond upon Thames, Harrow e Bexley. Basta insomma fare una croce sulla mappa di Londra. L'asse verticale è caratterizzata dalle aree più pericolose della capitale, quella orizzontale dalle più sicure. Almeno stando ai dati, perché le percezioni dicono tutt'altro. Soprattutto per quanto riguarda il cuore della City.