Bisognerà trovare una data: “La notte di Santa Chiara”, un corrispettivo della “Notte di San Lorenzo” in cui, al posto degli asteroidi detti “stelle cadenti” sono le vere stelle dei social a cadere sotto i nostri occhi, e per ogni stella caduta potremmo esprimere un desiderio del tipo: “Universo, fa che non debba comprarmi un prodotto ‘brandizzato’, fa che la cultura del ‘no logo’ si impossessi di me. Fammi diventare antitrend come Jezza (Jeremy Clarkson), come Richard Hammond, come James May, stelle splendenti nel firmamento del cazzeggio e vestiti alla come caz*o gli pare. Perché in questi giorni cade il ‘Giorno di Santa Chiara’, influencer, onlyfanser, sexworker, cog*ioni, che con i social hanno fatto montagne di soldi e che sono andati, giustamente, a sbattere contro la Guardia di Finanza”. Io, sinceramente, non pensavo si potesse guadagnare così tanto facendo i cog*ioni sui social. Eppure tant’è. Gianluca Vacchi, Luis Sal (chiama la mamma, chiama il commercialista) a Bologna (e poi voi vorreste, con la vostra misera cultura woke, eliminare i luoghi comuni?), è un delirio di evasione fiscale, di escort e sex worker su Onlyfans: consiglio alla Gdf di indagare sul “tortellino”, sulla sua metafora e su quanto introito illegale possa esserci sui movimenti della lingua. Crolla ogni forma di “reputation”. Sì, la Gdf rende noto che tutti i probabili evasori sono collaborativi: e – perdonatemi la franchezza – grazie al caz*o, significa che i soldi per mettere a posto la situazione li avevano, nascosti da qualche parte. Parliamo di milioni di euro. L’altro nome noto è Cicciogamer69. Degli altri si sa solo che lavoravano nel mondo al liminare tra social, por*azzi e sega*oli: un mercato da sempre in forte espansione. Luis Sal, questo bravo ragazzo riccioluto, se non fossi eteroconvinto me lo sbatterei contro un muro (con il suo consenso), potrebbe aver evaso. Passato alla storia come uno che si è ribellato a Fedez: minchia! Ma che Titani! Ma che eroi olimpici! Luis Sal ha detto a Fedez: “Chiama la mamma, chiama l’avvocato”. Ma“Statua subito, in ogni piazza di ogni città d’Italia, con sotto la scritta: “Minc*ia di coraggio”. Un dio, praticamente! Osanna. Però la Guardia di finanza ipotizza possa aver evaso.
Gianluca Vacchi, anche se non fossi etero convinto non lo toccherei manco con una canna: mi fanno orrore i balletti con la servitù, mi sa di schiavismo; è un problema mio, che ci posso fare; paga la servitù e bene per quello che devono fare e lascia loro fare i balletti con i loro affetti e se vogliono; farli ballettare con te mi sembra vomitevole (opinione mia, non vorrei si offendesse Vacchi, che evidentemente ha una visione “imprenditoriale” della vita ben diversa dalla mia; nella sua gli “operai” o “colf” o come minchia volete chiamarli, devono esibire gioia e danza e sorriso; nel mio mondo si lavora per sopravvivere e il datore di lavoro deve starsene lontano). Siamo oltre ogni rivoluzione sessuale, siamo oltre ogni “immaginazione al potere, siamo in piena epoca lsd anche se nessuno assume acidi. Leggete questa frase, riportata dal serissimo Sole 24 Ore: “Controlli su influencer, la Finanza recupera undici milioni. Tre le ’voci’ controllate dai finanzieri negli accertamenti sui guadagni che hanno riguardato influencer e creatori di contenuti digitali ci sono: post sui social, collaborazione con le aziende, il cosiddetto ‘influencer marketing’, e contenuti inseriti sulle piattaforme per adulti”. È tutto un confondersi di chiappe, brand, mastur*azione, soft po*n. Un mondo finto, da quattordicenni sfigati, che sta vedendo i suoi birillini cadere uno a uno. Io non lo so se il mondo riuscirà a liberarsi dei “social”. Purtroppo non credo. Ma intanto, in questa lunga notte di Santa Chiara, guardo le stelle cadenti. Ed esprimo i miei desideri (un bunker, un fucile a pompa, un pick up blindato, un baracchino, scorte bastevoli per un paio di anni e una motosega”). Guarda lì: c’è un influencer che cade: esprimi un desiderio! (Fagioli in scatola a lunga conservazione).