Ve la immaginate una Trump Tower dorata nella Striscia di Gaza? Voi forse no, ma Donald Trump ha fatto chiaramente capire di sognare a occhi aperti un big deal con hotel, case e tante altre strutture, più o meno di lusso, con vista sul Mar Mediterraneo. Proprio nella superficie di 306 chilometri quadrati, squarciata dalle bombe delle Forze di difesa israeliane (Idf) e ostaggio dei fondamentalisti islamici di Hamas, il neo presidente degli Stati Uniti immagina una specie di Manhattan in miniatura (o qualcosa di molto simile). Attenzione: che dietro la guerra tra Israele e Hamas ci fossero strani interessi immobiliari ve lo avevamo, almeno in parte, anticipato nel luglio 2024. Quando scrivevamo che i prezzi delle case di lusso in Israele erano schizzati alle stelle. La guerra nell'intera regione, insomma, è un enorme problema per i palestinesi, per i cittadini israeliani e per la diplomazia del mondo intero. Non per i grandi gruppi che dominano il real estate delle principali città di Israele, gli stessi che, negli ultimi 24 mesi, hanno registrato record di compravendite di immobili di lusso tra Gerusalemme e Tel Aviv. I prezzi? Superiori ai 10 milioni di shekel, e cioè ai 2,5 milioni di euro. Ecco perché Trump parla di "Riviera del Medio Oriente".
Oggi ne parlano tutti. I media internazionali riportano le frasi uscite dalla bocca di Trump in merito a Gaza: “Quel posto deve essere ricostruito. È una location fenomenale, è sul mare e ha un clima fantastico. Si potrebbero fare cose meravigliose lì...”. Come sempre quando parla The Donald bisognerà capire se le frasi del tycoon siano di circostanza, e cioè dette tanto per fare il gradasso della situazione, oppure nascondano veri e propri interessi dorati. C'è da credere anche a quest'ultima ipotesi. Nel marzo 2024 – indizio interessante - Jared Kushner, genero ed ex consigliere di Trump, spiegava che il lungomare di Gaza aveva “un grande valore immobiliare”, in barba al fatto che la Striscia fosse bombardata da mesi, alle migliaia di vittime e ai numerosi rifugiati. Kushner, non un uomo qualunque ma una figura molto vicina alle lobby israeliane, è il rampollo di una famiglia di immobiliaristi ebrei del New Jersey. “Le proprietà sul lungomare di Gaza potrebbero avere un grande valore se la gente fosse concentrata sul migliorare il proprio standard di vita”, spiegava, in tempi non sospetti, il marito di Ivanka Trump. Piccolo particolare da non ignorare: quando Kushner aveva pronunciato queste parole Trump non era ancora stato rieletto presidente degli Stati Uniti. Adesso il leader repubblicano – uno che vive di affari - è tornato in cabina di regia...
Trump sta preparando le pedine per una partita a Monopoli nella Striscia di Gaza. Per farlo ha bisogno di tre ingredienti: il campo da gioco (Gaza), il benestare degli altri giocatori in campo (leggi: una tregua tra Israele e Hamas) e tanto denaro (i soldi per realizzare gli edifici). Non manca niente, tanto meno i quattrini necessari a costruire palazzoni e palazzetti. Spostando l'attenzione su Gaza, nella Striscia è in atto un cessate il fuoco dopo un accordo tra Israele e Hamas (favorito dagli Stati Uniti e da altri mediatori). Circa 1.200 persone sono state uccise; oltre 47.200 palestinesi, in maggioranza civili, sono stati uccisi nell'offensiva israeliana. La maggior parte dei due milioni di residenti nell'area sono stati sfollati negli ultimi 15 mesi di guerra, che ha distrutto gran parte delle infrastrutture locali. Le Nazioni Unite hanno stimato che il 60% delle strutture nella Striscia di Gaza sono state danneggiate o distrutte. Potrebbero volerci decenni per ricostruirle. Trump ha fiutato l'affare...