L'Italia torna a essere il fulcro del risiko bancario europeo, con una serie di operazioni che stanno ridisegnando il panorama finanziario nazionale. In soli tre mesi, cinque offerte pubbliche (sei se UniCredit decidesse di accelerare su Commerzbank in Germania) hanno movimentato un settore storicamente frammentato. La differenza tra l'Italia e gli altri paesi dell'Eurozona è evidente: le prime cinque banche italiane detengono solo il 49% degli asset nazionali, contro il 72% della media europea. Questo spazio di crescita rappresenta il terreno fertile su cui si gioca la partita delle fusioni e acquisizioni.
Il caso UniCredit e Banco Bpm
Tra le operazioni più rilevanti spicca l'ops (offerta pubblica di scambio) da 10,1 miliardi di UniCredit su Banco Bpm. Con un premio simbolico dello 0,5%, questa mossa rispecchia la strategia di Andrea Orcel per rafforzare la presenza domestica del gruppo. L'obiettivo? Incrementare la quota di mercato in Italia dal 9% al 15% per i prestiti e dal 9% al 14% per i depositi. Le sinergie previste ammontano a 1,2 miliardi di euro annui, mentre i costi di integrazione sfiorano i 2 miliardi.
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Bper e la Popolare di Sondrio: un’ops strategica
Bper ha sorpreso i mercati con un'ops da 4,3 miliardi sulla Popolare di Sondrio, offrendo un premio del 6,6% subito assorbito dal mercato. Gianni Franco Papa, ceo di Bper, ha sottolineato a Milano Finanza: “È un momento cruciale nel sistema bancario italiano e siamo convinti che dobbiamo proteggere e difendere i nostri territori con una business combination tra banche con simile dna e valori”.
Mps e Mediobanca: un'offensiva inattesa
L'ops da 13,3 miliardi di Mps su Mediobanca ha acceso i riflettori su un'operazione tanto ambiziosa quanto controversa. L'obiettivo non è solo finanziario ma anche politico, con il Tesoro e soci come Caltagirone e Delfin interessati a consolidare il controllo su Generali. Alberto Nagel, ceo di Mediobanca, ha definito l'offerta “non concordata e contraria agli interessi di Mediobanca”, preparando una controffensiva per conquistare il consenso degli investitori istituzionali.
Banco Bpm e Anima Holding: un affare da rivalutare
Banco Bpm ha lanciato un'opa (offerta pubblica di acquisto) da 1,58 miliardi su Anima Holding con un premio iniziale dell'8,5%. Tuttavia, la crescita delle azioni Anima del 20,3% ha trasformato il premio in uno sconto, aumentando la probabilità di un rilancio da parte del Banco.
![Giancarlo Giorgetti](https://crm-img.stcrm.it/images/42338534/2000x/20250207-151656451-5728.jpg)
Il contesto europeo e le strategie internazionali
Non solo Italia, però: in Spagna, Bbva ha lanciato un'opa ostile da oltre 11 miliardi su Sabadell, mentre Jp Morgan pianifica l'espansione in Germania con una banca digitale. Queste mosse parrebbero evidenziare la ricerca di nuove opportunità in un contesto di bassa redditività strutturale.
Le prospettive per il 2025
Nonostante la fine della crescita esplosiva del margine d'interesse, le banche italiane puntano a compensare con l'incremento delle commissioni. Intesa Sanpaolo prevede utili oltre i 9 miliardi, mentre Mps mira a mantenere i livelli record del 2024. Il risiko bancario continuerà a essere la forza trainante del settore, con operazioni straordinarie che offriranno nuove opportunità di crescita e consolidamento.
Il risiko bancario italiano non è solo una partita di numeri e bilanci, ma un mosaico complesso di strategie industriali, interessi politici e dinamiche di mercato che definiranno il futuro del sistema finanziario nazionale ed europeo.
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