Alessandro Di Battista ha pubblicato un lungo post sui social, una sorta di lettera aperta indirizzata a Vasco Rossi, in cui esprime il suo sdegno e la sua preoccupazione per la situazione umanitaria a Gaza. Con toni diretti e profondamente emotivi, Di Battista richiama l’attenzione del cantante – e del pubblico in generale – sulla tragedia in corso, sottolineando l’urgenza di non distogliere lo sguardo. Nel post si legge: “Caro Vasco Rossi, è passato oltre un anno dall'inizio della carneficina a Gaza. Ogni giorno nuove stragi, ogni giorno decine di bambini fatti a pezzi. Tutto questo non avviene in un altro pianeta o in un'altra galassia. Avviene ora su una sponda del nostro stesso mare, a poche centinaia di km di distanza in linea d'aria dall'Italia.” Il messaggio di Di Battista non è solo un appello alla sensibilità artistica di Vasco, ma anche un nuovo invito a riflettere sulla responsabilità collettiva di alzare la voce contro le ingiustizie e le violenze, ovunque esse si consumino. Anche se ci sembrano lontane da noi. Continua lo sfogo di Di Battista: “Mi sembra di vivere in un mondo distopico, in una gigantesca matrix dove moltissimi cittadini/consumatori (anche di notizie) vivono in balia di diktat altrui. Pensa, anche i social
media, un tempo luoghi certamente più liberi di molti giornali, si sono trasformati in centri di potere e controllo. Non lo dico io, non lo dicono
i complottisti. Lo dice la Bbc. La Bbc ha pubblicato un'inchiesta secondo la quale Meta è intervenuta sugli algoritmi per limitare le notizie provenienti dai territori palestinesi. In pratica hanno silenziato la voce degli oppressi. Sì, oppressi”.
Dopo aver riportato dei dati allucinanti su ciò che si sta consumando in Medioriente, che farebbero gelare il sangue a chiunque, il politico e reporter si rivolge direttamente a Blasco. “Te lo chiedo con il cuore. Prendi posizione ora contro il genocidio in atto”. Di Battista ha poi sottolineato l'importanza di agire subito, con forza e costanza, spiegando che è proprio quest'ultima a fare la differenza. Secondo lo scrittore, ogni secondo che passa, forse per noi così breve ma da un'altra parte del mondo così lungo e interminabile, potrebbe essere già troppo tardi. E poi la domanda: “Cosa c'è di più importante al mondo che prendere posizione contro un genocidio, contro, dunque, un deliberato tentativo di annientamento totale o parziale di un intero gruppo etnico?”. Come mai Di Battista fa proprio il nome di Vasco Rossi? “Il rocker che vanta il primato del concerto con il numero maggiore di spettatori paganti al mondo (peccato non esserci stato). Hai la forza per prendere posizione Vasco. Ti lascio con qualche parola ascoltata da qualche parte”, aggiunge. Al messaggio, Blasco risponde prontamente, affrontando questo e molti altri interrogativi sollevati dal politico. Vasco parla chiaro.
Vasco Rossi ha risposto così all'appello di Di Battista, come si legge nel copy sotto uno dei suoi ultimi post: “Caro Alessandro, ti ringrazio per le belle parole e come te non posso rimanere indifferente di fronte a questa terribile tragedia. Sono contro tutte le guerre, contro ogni discriminazione, ingiustizia, razzismo, violenza. L’ho sempre detto, cantato, e continuerò a farlo liberamente. Ti abbraccio! # stop genocide”.