Il futuro di Alfa Romeo e Lancia è più incerto che mai. Con la ricerca di un nuovo amministratore delegato per Stellantis, il presidente John Elkann si trova a dover affrontare la questione più spinosa: razionalizzare o rilanciare i 14 marchi del gruppo?
Carlos Tavares, il ceo uscente, aveva sempre sostenuto che ogni brand avesse un senso, ma la dura realtà dei conti racconta una storia diversa. Il crollo delle vendite negli Stati Uniti, la pressione dell’elettrificazione in Europa e il moltiplicarsi di marchi sovrapposti pongono Stellantis davanti a un bivio. E ora, secondo Reuters, John Elkann vuole un nuovo leader con «idee chiare su quali marchi abbiano futuro».
Chi rischia di più?
Stando a Milano Finanza, negli Stati Uniti, Jeep e Ram restano le punte di diamante del gruppo, mentre Dodge e Chrysler annaspano. Secondo Erin Keating di Cox Automotive, l’integrazione di Dodge in Ram e di Chrysler in Jeep sarebbe una soluzione, ma senza grandi vantaggi.
In Europa, invece, la situazione è ancora più delicata. Peugeot e Opel si pestano i piedi nel mercato generalista, mentre il segmento premium è un campo di battaglia affollato e incerto. Alfa Romeo, DS e Lancia sono i marchi più vulnerabili. DS e Lancia insieme detengono appena lo 0,6% del mercato europeo, una goccia nell’oceano rispetto ai colossi del lusso. Secondo gli analisti di Oliver Wyman, «entro pochi anni sarà inevitabile per Stellantis chiudere alcuni marchi».
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Alfa Romeo: un salvataggio in extremis?
Eppure, Alfa Romeo potrebbe ancora salvarsi. Il governo Meloni ha scelto sei Alfa Romeo Tonale come auto blu, un gesto simbolico che mostra come il marchio abbia ancora un certo prestigio in Italia. E Stellantis ha affidato la sua rinascita a Santo Ficili, manager di lungo corso del gruppo, che ha fissato un obiettivo ambizioso: superare le 60.000 unità vendute nel 2024.
Ma la realtà è più dura: lo stabilimento di Cassino è fermo fino al 10 marzo per carenza di domanda. Senza un piano aggressivo, Alfa rischia di diventare un marchio di nicchia, magari ridotto a qualche modello esclusivo, come ipotizza Fabio Caldato di Acomea sgr.
Maserati: il grande punto interrogativo
Mentre Alfa Romeo lotta per sopravvivere, il destino di Maserati è ancora più incerto. Il Tridente, un tempo simbolo di lusso e sportività, è oggi un brand in crisi. Le vendite languono, e Stellantis non ha ancora presentato un piano di rilancio chiaro. Se Alfa Romeo può ancora giocarsi una seconda possibilità, Maserati rischia di essere il sacrificio più pesante nella strategia di ristrutturazione del gruppo.
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Cosa succederà con il nuovo ceo?
Elkann sta cercando un nuovo amministratore delegato, e la sua scelta sarà cruciale per il destino di Alfa Romeo, Lancia e Maserati. La domanda è chiara: razionalizzazione o rilancio?
Se Stellantis sceglierà la strada della riduzione dei marchi, per Milano Finanza il destino di Lancia e DS sembra segnato. Se invece punterà al rilancio, Alfa Romeo avrà bisogno di investimenti enormi per tornare competitiva nel mercato premium.
In ogni caso, la partita si gioca in tempi stretti. Il mercato cambia velocemente e Stellantis non può permettersi di restare ferma troppo a lungo. La scommessa di Elkann sul nuovo ceo potrebbe essere la più importante della sua carriera. Alfa Romeo e Lancia saranno ancora qui tra cinque anni? O entreranno nella lista dei marchi automobilistici scomparsi?
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