Ferrari chiude il 2024 con numeri da record. L’azienda di Maranello ha registrato un utile netto di 1,526 miliardi di euro, segnando un aumento del 21% rispetto all’anno precedente. Anche i ricavi hanno un segno positivo, raggiungendo oltre 6 miliardi di euro, con una crescita del 12%. Le consegne globali sono aumentate dell’1%, arrivando a 13.752 unità, con una distribuzione positiva in quasi tutti i mercati, tranne la Cina (inclusi Hong Kong e Taiwan), dove si è registrato un calo del 22%. Come fa notare anche Calcio e Finanza, guardando al 2025, Ferrari prevede un ulteriore incremento in tutte le metriche chiave. E l’obiettivo è superare i 7 miliardi di euro di ricavi, con una crescita minima del 5%. A commentare i numeri è Benedetto Vigna, Amministratore Delegato di Ferrari: “Puntiamo alla qualità dei ricavi più che ai volumi. È questa la chiave degli straordinari risultati del 2024, trainati da un forte mix prodotto e dalla crescente domanda di personalizzazioni. Su queste solide basi, ci aspettiamo una robusta crescita anche nel 2025, che ci permetterà di raggiungere la fascia alta della maggior parte dei nostri target di profittabilità per il 2026 con un anno di anticipo”. Ma Stellantis, intanto, come se la sta cavando?
È l’inizio di una nuova era per il gruppo, con John Elkann pronto a nominare un nuovo amministratore delegato entro la metà del 2025 dopo l’uscita di scena del manager portoghese. Questo segna un cambio di rotta netto rispetto alle politiche finora adottate, soprattutto sul fronte dell’elettrico: uno dei punti chiave che stanno emergendo con questa transizione è la revisione della strategia industriale, con un possibile ritorno alla produzione di motori termici. Tavares aveva puntato tutto sull’elettrico, convinto che fosse l’unica direzione da seguire per il futuro del settore. Ma i numeri non hanno dato ragione a questa visione: la domanda per le auto a batteria è ancora inferiore alle aspettative, con il mercato che continua a preferire benzina e diesel. Di fronte a questa realtà, Stellantis sembra intenzionata a riconsiderare il suo approccio, ribilanciando gli investimenti tra elettrico e motori tradizionali. Una svolta strategica che potrebbe ridurre le perdite e migliorare la competitività del gruppo, in un momento in cui il settore automotive è in piena evoluzione e le incertezze sulle politiche ambientali pesano sulle scelte industriali. Nonostante lo scetticismo di molti, dal 2 dicembre è partita una ristrutturazione interna che vede oggi Elkann nel ruolo di Ceo ad interim, in attesa dell’annuncio definitivo sul successore di Tavares.