Francis Kaufmann tornerà in Italia. Il 46enne americano indagato per l'omicidio della piccola Andromeda e della compagna Anastasia Trofimova sarà consegnato alle autorità italiane entro due settimane, dopo che la Corte d'appello di Larissa ha dato il via libera al trasferimento. Una decisione che arriva in un quadro particolare: gli Stati Uniti, secondo quanto riporta Il Messaggero, non avrebbero presentato richiesta di estradizione per il loro cittadino, nonostante Kaufmann avesse dichiarato di aver contattato il consolato americano nei giorni scorsi. Questa presunta mancanza di interesse da parte di Washington facilita la strada verso l'Italia, dove l'uomo dovrà rispondere dei gravi reati contestati. “Anche se l’americano dovesse fare ricorso alla Suprema corte greca non essendo reclamato dagli Usa andrà in suolo italiano”, fa sapere Open. In più, “anche in caso di una rogatoria estradizionale statunitense il mandato d’arresto europeo prevale”. La certezza giuridica è totale: tra quindici giorni l'americano sarà scortato dai poliziotti italiani su un volo diretto a Roma, la città da cui era fuggito l'11 giugno scorso. Il ritorno in Italia di Kaufmann potrebbe però comportare alcune limitazioni processuali. Se l'indagato si avvarrà del principio di specialità, come riporta la normativa, non potrà essere sottoposto a restrizione della libertà personale “per un fatto anteriore alla consegna diverso da quello per il quale l'estradizione è stata concessa”. Quindi potrà essere processato "solamente per l'omicidio di Andromeda e l'occultamento del cadavere di Anastasia", come afferma Open. Questo significa che il filone investigativo legato alla presunta truffa sui finanziamenti cinematografici - quella relativa agli 863mila euro ministeriali per quella storia chiamata “Stelle della notte” mai realizzato - non comporterà il carcere per Kaufmann. Un aspetto che potrebbe complicare l'azione della magistratura italiana su questo secondo fronte d'indagine.

Mentre si avvicina il momento del rimpatrio, proseguono le indagini su quello che è diventato uno degli elementi chiave del caso: il trolley che Kaufmann avrebbe gettato nelle acque del Tevere. Gli investigatori stanno setacciando le banchine del fiume nella speranza di recuperare il bagaglio, che potrebbe contenere effetti personali di Anastasia e della piccola Andromeda, elementi cruciali per ricostruire gli ultimi giorni della tragedia. L'inchiesta ha ricostruito una cronologia agghiacciante. Kaufmann, Anastasia e la bambina avrebbero vissuto per almeno due settimane nel parco di Villa Pamphili, in condizioni di estremo disagio. Il cellulare dell'uomo, unico collegamento della famiglia con l'esterno, pare risulti spento dal 4 giugno. Il 5 giugno rappresenta un momento chiave: Kaufmann viene fermato in zona Largo Torre Argentina in stato di ebbrezza, con la piccola Andromeda in braccio. Presenta una falsa identità - quella di “Rexal Ford” - e viene rilasciato. In quei giorni, il cadavere di Anastasia giaceva già tra i cespugli di Villa Pamphili. “Il giorno dopo avrebbe ucciso la figlia, disfandosi del suo corpicino a pochi passi da dove era stata lasciata la mamma”. Intanto gli inquirenti attendono ora i risultati dell'esame istologico sul corpo di Anastasia. La donna non presentava segni evidenti di violenza, un particolare che potrebbe essere decisivo per chiarire le cause del decesso. Dopo altri cinque giorni di vuoto, l'11 giugno Kaufmann prende un volo per la Grecia, atterrando a Skiathos dove verrà poi arrestato. Con il rimpatrio ormai imminente, la giustizia italiana si prepara ad affrontare uno dei casi più drammatici degli ultimi anni, mentre le indagini continuano per fare piena luce su una vicenda che ha sconvolto l'opinione pubblica.