Gli anni di Wanna Marchi vanno calcolati al contrario di quelli dei cani: sulla carta sono 83, ma a sentirla parlare, urlare e rispondere agli haters, si direbbero 23. Wanna Marchi è nel prime, e dopo il suo video in cui annunciava di voler ricominciare a lavorare come personal chef ha deciso di pubblicare altre stories su Instagram. Il motivo? Le critiche ricevute. I soliti rancorosi che frequentano i social l'hanno attaccata, chiedendole cose tipo: ma che bisogno hai di lavorare? Cosa ne sai di cucina? La queen delle televendite ha rimesso tutti a posto, ecco come. “Salve, salve a tutti, sono Wanna Marchi. Io non riesco a capire tutto questo clamore del fatto che Wanna Marchi lavora, che Wanna Marchi vuole lavorare. Signore, io ho sempre lavorato. Ho iniziato a lavorare che avevo 13 anni. Non cucinavo quando avevo 13 anni, però dal giorno che mi sono sposata, a parte prendere botte da quel porco del mio marito di allora, ho sempre cucinato. Ho cucinato per i miei figli, per i miei parenti, per i vicini di casa, per gli amici. Ho cucinato, cucinato, cucinato, cucinato e continuo a farlo. Adesso lo faccio come lavoro.”

E qui inizia la wannata: “A proposito, vorrei rispondere a una gentilissima signora, diciamo gentilissima, che si chiede cosa ne possa sapere io di dover mettere a tavola una famiglia con pochi soldi, dover lavorare, eccetera, eccetera. Cosa ne sai tu, di Wanna Marchi che faceva tutto questo, pur lavorando. Cosa ne sai tu? Tu lo sai che io ho fatto delle robe inimmaginabili? Cose che nessuno ha mai detto? Figurati che Maurizio Costanzo, una volta, mi ha invitata nel suo studio, e io vorrei che tornasse in vita perché era l'unico giornalista in gamba, serio e per bene, che abbiamo avuto in Italia, non ne abbiamo mai avuti altri e non ce ne saranno mai altri come lui. Bene, lui rimase sconvolto perché scoprì che io da giovane, quando i miei figli erano piccoli, truccavo i morti alla camera mortuaria di Bologna.”

E si prosegue, con la botta finale. “Ebbene sì, e non me ne vergogno, non me ne vergogno affatto! Portavo i miei figli dentro la mia 500 scassata, li chiudevo a chiave nella macchina, andavo a truccare i morti, dopo che avevano già prestabilito quelli che dovevo truccare, prendevo i soldi che mi davano poi facevo la spesa, andavo a casa e cucinavo, anche di notte. Cucinavo per il giorno dopo e il giorno dopo ricominciava la solfa, facevo i massaggi in casa alla gente, andavo nelle case di cura a fare la pedicure alle persone anziane. Vi potrei raccontare tante cose che ho fatto nella mia vita. E' inutile che voi facciate le sapientone, le brave donne, eh? E' vero o no? Voi, quando dovete fare le tagliatelle per vostro figlio che deve crescere, perché è un bambino e deve diventare un uomo, oppure insegnare al vostro figlio cose utili per andare a lavorare, perché non lo fate? Perché non fate questo, anziché fare i video per TikTok? Questo fanno le signore di oggi, non tutte, è chiaro questo, ci mancherebbe altro, però oggi davvero sono offesa e quindi ho deciso che da oggi in poi dirò tutto quello che mi sento di dire, perché io lavoro con tanta dignità, ho 83 anni, e ringrazio i giornalisti che mi danno quest'eco anche perché mi state facendo trovare tante richieste di lavoro.” Boom. Chi pensa che Wanna Marchi sia una nonnina è fuori strada. Fuori dall'anagrafe, vi fa ancora un cu*o così.
