Ok, le auto elettriche in questi mesi avranno pure perso tutti, o la maggior parte, dei loro sostenitori, inclusa l’Unione europea; ma questo non sembra fermare l’evoluzione del settore automotive, e in questo cambiamento l’Italia, e soprattutto una sua supercar, gioca un ruolo fondamentale. Lo racconta Stefano Cingolani con articolo pubblicato sul quotidiano Il Foglio, in cui prova la nuova Maserati Mc20 Cielo elettrica e a guida autonoma. Un’auto in cui non bisogna fare niente, racconta il giornalista, “prema il pulsante d’avvio e lasci il freno - gli dice l’ingegnere Maria Marcello -. Non tocchi nulla. Si affidi alla macchina”. Affidarci alla macchina, ma è davvero arrivato quel momento lì? Il momento in cui l’automobilista smette di essere tale e diventa un semplice passeggero; anche se Cingolani suggerisce altre parole. Infatti, secondo quanto gli viene spiegato durante la prova. “Lei è un sorvegliante, accanto a li potranno esserci dei passeggeri, ma in ultima istanza tutto fa capo a noi”, dice ancora l’ingegnere, che fa parte del progetto Mille miglia autonomous realizzato dal Politecnico di Milano in collaborazione con Movyon. Il loro scopo, si legge sul Foglio, è di “sperimentare la guida autonoma su strada pubblica, sfruttando alcuni eventi, anche ad alta esposizione mediatica, per testare il veicolo e la tecnologia”. In passato sono stati realizzati vari esperimenti, prima su strade vuote, e poi con il traffico, “l’anno scorso scrive Cingolani il battesimo del fuoco è stato alla Mille miglia, percorrendo alcuni tratti in modalità di guida autonoma fra Milano, Bergamo, Brescia, Ferrara, Modena e Parma […] quest’anno, il prossimo giugno, parteciperà una Maserati tutta elettrica, cercando di fare ancora più strada in modalità autonoma”. Ma tornando sulla decapottabile di lusso italiana…
La versione intelligente della supercar del Tridente di Modena, e non si tratta dell’auto cinese che ha fatto tanto discutere nei giorni scorsi, sul sedile del passeggero presenta “una curiosa installazione, una sorta di larga rete metallica che protegge un nucleo, simbolo dell’intelligenza artificiale che gira, rumina, lavora e guida […] Io - continua il giornalista - debbo solo controllare che tutto fili liscio, altrimenti basta un colpo di freno, la guida autonoma si stacca e tutto torna nelle mie mani. C’è uno schermo, un monitor che mostra quel che accade all’esterno; sono circondato in alto, in basso, davanti e dietro, da sensori invisibili, mini calcolatori, micro laser; mi hanno trasformato in un cyborg”. L’auto del futuro, dunque, oltre a essere ecologica con un motore a emissioni zero, ci renderà un po’ tutti una sorta di robot, o peggio ancora, degli umani sotto il controllo del robot; anche se, a quanto pare, basta un semplice gesto per rappropriarsi del potere sulla vettura. Comunque sia, continua Cingolani, “lascio il freno e contemporaneamente premo il pulsantino alla mia destra. È fatta. Si parte. […] Sento che la Maserati vibra leggermente in curva come se seguisse un percorso suddiviso in piccoli tratti, quasi che il movimento fosse una successione di punti fermi o attimi di stasi”. Dietro a tutto questo meccanismo, riporta il giornale diretto da Claudio Cerasa, “il lavoro del team (di ingegneri, ndr) è davvero complicato e le esperienze accumulate generano, giorno dopo giorno, continui miglioramenti”. Così, gli studi e gli esperimenti per avere in un futuro prossimo una mobilità sempre più sicura e smart andranno avanti, dalla guida autonoma alla cosiddetta “strada intelligente”, alla semplificazione del traffico urbano; tant’è che, commenta Cingolani, la Mc20Cielo “pur potendo lanciarsi a 200 all’ora si potrebbe dire che allo stato attuale […] è perfetta per la città con i limiti di 30 chilometri l’ora tanto detestati e irrisi da Salvini”.