No, non è la classica e tradizionale nebbia a sfocare la Madonnina nelle cartoline di Milano di questi tempi, quella non c’è più, ma è stata, invece, sostituita dallo smog. Nelle scorse settimane ha fatto discutere, e molto anche, una classifica che vedeva la metropoli lombarda come la terza città più inquinata del mondo, dietro soltanto a Lahore (Pakistan) e Dacca (Bangladesh). Molti hanno accolto questa notizia con tremendo disonore, altri invece hanno gridato al complotto, tra questi ultimi anche il sindaco del capoluogo lombardo Beppe Sala; il quale sicuramente non sta vivendo il momento migliore del suo mandato. “Considerato per anni il sindaco più glamour d’Italia, forse addirittura una risorsa in caso si liberasse il posto di segretario del Pd o capo della sinistra, oggi la sua stella sembra precipitare a una velocità sorprendente”. È questo il primo ritratto che Maurizio Belpietro offre del primo cittadino meneghino nell’editoriale di apertura di Panorama, settimanale da lui diretto. Si tratta di un Panorama in versione corsaro, che si lancia all’attacco proprio di Sala descrivendo le varie patologie di cui soffre Milano. Sì, perché Milano soffoca, e non solo per la sua aria inquinata. Belpietro segna tre problemi principali: l’inquinamento, la sicurezza e l’urbanistica. “Sala - scrive il direttore del settimanale - sette anni fa ha ereditato […] «l’area C», ovvero una chiusura del centro parziale, cioè - sottolinea - via libera solo a chi paga. Cinque euro per ogni ingresso con l’obiettivo di ridurre del 20 per cento l’inquinamento e del 35 il traffico d’auto. Niente di tutto ciò - continua - si è verificato […] in compenso Sala ha deciso di aumentare la tariffa d’accesso […] istituendo anche un’«area B»”, in cui è possibile entrare esclusivamente con veicoli che rispettano i parametri di emissioni richiesti dall’Ue. Così, si legge ancora su Panorama, “l’intera città, periferia compresa, è esclusa alla popolazione che non si può permettere uno degli ultimi modelli di quattro ruote sul mercato”. Una decisione che mira a migliorare l’aria della città, ma, scrive Belpietro, “l’inquinamento, lungi dal diminuire, ha trasformato Milano nella capitale dell’aria inquinata”. Inoltre, riguardo alla questione stradale del capoluogo, “le sue piste per le due ruote sono finite nel mirino della Procura dopo la morte di alcuni ciclisti - rivela il direttore -, considerate troppo pericolose e così il suo assessore e i dirigenti responsabili del piano sono stati indagati”. Ma è tutto qui? Assolutamente no…
Belpietro, infatti, fa luce anche sull’allarme sicurezza di Milano, finito molto spesso sulle prime pagine dei maggiori quotidiani nazionali, e spesso e volentieri riportato da vip e cittadini “comuni” sui social. Nonostante ciò, però, Sala ha sempre negato, eppure adesso, si legge su Panorama, “ha dovuto arrendersi e ingaggiare un superpoliziotto […] commissariando il suo assessore”. E come se non bastasse, nella Gotham City del Belpaese adesso vige anche l’ombra di un grande scandalo edilizio. “Sala - rivela ancora Belpietro - (è, ndr) nel pieno di un braccio di ferro con la Procura, che ritiene abusive gran parte di quelle sopraelevazioni”; in questo caso il giornalista fa riferimento ad alcuni “palazzi e palazzoni, progetti di nuovi quartieri e pure un nuovo stadio”. Si tratta di un problema “che rischia di travolgere la sua amministrazione, al punto che i dirigenti dell’ufficio urbanistica fa sapere Panorama hanno chiesto in massa di emigrare ad altri incarichi, perché non vogliono assumersi alcun rischio”. Ma secondo Belpietro, “l’aspetto più incredibile del declino del primo cittadino d’Italia è che a contestarlo non è l’opposizione, ma principalmente i suoi”.
Comunque sia, qui, e cioè a Milano, i problemi non sono mica finiti. E no. Ma in questo caso non parliamo (solo) di inquinamento, né di politica o varie dichiarazioni. La tragica, o quasi, situazione milanese, infatti, la si legge nelle fatiche quotidiane dei singoli cittadini; e in questo nuovo filone di caos meneghino si aggrappa anche la temutissima e super chiacchierata questione dei 30 all’ora, proprio come a Bologna. A parlarne, o meglio a scriverne, in questo caso non è più Belpietro, ma, sempre su Panorama, Antonio Rossitto, in un articolo intitolato Le mani sulla città. “Divieti, gabelle, ciclabili. Il traffico non accenna a diminuire, anzi. Come lo smog. Potrebbe andar peggio, con il paventato limite dei 30 orari. Meno velocità scrive Rossetti -, più code e smog. A dispetto dello sventagliato obiettivo delle emissioni zero. Impresa improba. Milano soffoca. Il cemento cresce. Sala annaspa”.