Le auto elettriche hanno un problema? Beh, a quanto pare non solo uno, ma tanti, tantissimi. Prezzi di listino alti, infrastrutture ancora poco sviluppate e un appeal sugli automobilisti praticamente pari a zero, e che in questi ultimi mesi ha continuato a scendere costantemente. Insomma, i risultati del primo trimestre del 2024 parlano chiaro, il green è ancora sotto le (alte) aspettative degli anni scorsi; e in più bisogna tenere conto che il 2035, anno in cui nel Vecchio continente la transizione del parco auto dovrebbe completarsi, è sempre più vicino, a meno che… Sì, a meno che l’Ue non torni sui propri passi e cancelli questa norma, probabilità che sembra diventare sempre più papabile, aprendo così uno scenario ancora misterioso. Tornare ai motori termici, infatti, renderebbe inutili i miliardi spesi dai vari produttori per la ricerca e lo sviluppo dei nuovi propulsori a zero emissioni. Intanto, però, secondo la Cnn non bisogna preoccuparci, la crisi delle auto elettriche è soltanto un falso allarme, c’è solamente bisogno di una piccola ricarica, che a quanto pare è molto più vicina di quanto possa sembrare. In un articolo pubblicato dalla testata americana, infatti, viene riportata una strana correlazione secondo cui “due cose molto diverse possono essere vere allo stesso tempo. La prima è che le vendite dei veicoli elettrici continuano a crescere e quest’anno raggiungeranno livelli record. Il secondo è che il loro tasso di crescita delle vendite sta rallentando, almeno temporaneamente […] il mercato non sta crollando, dicono gli esperti, sta solo entrando in una nuova fase”. Insomma, una visione completamente opposta rispetto agli ultimi allarmismi, ma questa nuova fase porterà definitivamente alla tanto bramata transizione della mobilità?
La Cnn riporta i risultati di un recente rapporto dell’Agenzia internazionale per l’energia, secondo cui “quest’anno le vendite mondiali di veicoli plug-in aumenteranno di poco più del 20% rispetto allo scorso anno. Si tratta di un aumento significativo ma comunque inferiore all’aumento globale del 35% tra il 2022 e il 2023”. Insomma, nonostante l’ottimismo della testata, questi numeri rendono plateale lo scarso entusiasmo degli automobilisti riguardo le Ev (electric vehicle), e soprattutto evidenziano un calo precipitoso nel giro di appena un anno; calo che, si legge nell’articolo, dipenderebbe da un dettaglio che riguarda i clienti: “Per ora, le richieste degli ‘early adopter’ benestanti ed esperti della tecnologia, il tipo di clienti che hanno sostenuto l’ascesa di Tesla, sono state in gran parte soddisfatte. L’industria dei veicoli elettrici si trova ora nella difficile fase di colmare il divario dai primi utilizzatori ai consumatori del mercato di massa”. Ed è proprio su questi ultimi che gravano pesantemente i problemi citati in precedenza. Lo ammette anche la stessa Cnn, scrivendo che questi automobilisti “stanno chiaramente richiedendo veicoli elettrici più convenienti. Le case automobilistiche ora devono trovare il modo di soddisfare questi clienti, evitando al tempo stesso di fallire”. Europa, ma anche Usa; dall’altra parte dell’oceano il settore delle quattro ruote è formato da colossi come Tesla (che ha rallentato nell’ultimo anno) e Ford (che è stato “il secondo più grande venditore di veicoli elettrici negli Stati Uniti lo scorso anno”), e poi ci sono tante start-up che hanno investito sui motori elettrici e che adesso rischiano addirittura di chiudere, mentre altre già lo hanno fatto da tempo. E in questo quadro bisogna tenere conto anche della minaccia cinese. La Cnn, infatti, riporta anche l’importanza della Cina in questa corsa all’elettrico, che adesso sembra andare a rilento, riportando come “secondo la Federazione europea per i trasporti e l’ambiente, si prevede che i veicoli elettrici di fabbricazione cinese rappresenteranno il 25% di tutti i veicoli elettrici venduti in Europa quest’anno”, una percentuale che sembra crescere anche in America. Insomma, il sogno di una mobilità ecologica (anche se non si sa realmente quanto) si è definitivamente infranto? A quanto pare no, visto che, riporta la Cnn, “le vendite e la domanda di mercato potrebbero iniziare a migliorare l’anno prossimo”, merito di un presunto taglio dei costi e della spinta di alcuni produttori. Chissà…