Nelle prime ventiquattro ore dal lancio sul mercato è stata ordinata 88.898 volte. Le richieste di prenotazione hanno superato la soglia delle 100.000 unità dopo appena 48 ore. Nessuno si aspettava un simile exploit. Neppure Xiaomi, che non a caso aveva messo in cantiere una capacità produttiva annua di 150.000 esemplari. La Xiaomi Su7, la primissima automobile (elettrica) prodotta dal colosso cinese degli smartphone, ha letteralmente infranto ogni record. Tutti adesso parlano di questo veicolo, nel bene e nel male. C'è chi ritiene che la berlina di lusso made in China sia un pezzo da novanta, e spera che possa presto essere disponibile anche in Europa, e chi, al contrario, la considera una copia mal riuscita – e low cost - della Porsche Taycan. La verità potrebbe stare nel mezzo.
Cosa sappiamo della Xiaomi Su7
Le specifiche tecniche della Xiaomi Su7 sono state riportate da praticamente ogni testata giornalistica internazionale. Le abbiamo quasi imparate a memoria. Esistono, al momento, tre differenti versioni. Il modello base ha un singolo motore elettrico e trazione posteriore, architettura a 400 V, 220 kW di potenza, 400 Nm di coppia e batteria da 73,6 kWh con celle Lfp (litio-ferro-fosfato) di Byd. Può raggiungere la velocità massima di 210 km/h e accelerare da 0 a 100 km/h in 5,28 secondi, mentre ha un'autonomia di 700 km secondo il ciclo cinese Cltc. La Su7 Pro si affida invece alla batteria Shenxing di Catl, con una capacità di 94,3 kWh. Architettura è a 800 V, autonomia di 830 km e accelerazione da 0 a 100 km/h in 5,7 secondi. Il top gamma coincide con la Xiaomi Su7 Max: doppio motore e trazione integrale, 495 kW e 838 Nm di coppia. Velocità massima di 265 km/h e accelerazione da 0 a 100 km/h in 2,78 secondi, con batteria Qilin di Catl, capacità di 101 kWh, e autonomia di 800 km. Il costo? Uno dei grandi punti di forza del mezzo, disponibile soltanto in Cina. Su7 viene venduta a 215.900 yuan, circa 27.600 euro; Su7 Pro sale a quasi 31.500 euro; Su7 Max arriva a 38.400. Le consegne inizieranno tra fine aprile (Su7 e Su7 Max) e fine maggio (Su7 Pro).
Ma è un gioiellino o un “pacco”?
Non fermiamoci alle caratteristiche tecniche. Per capire qualcosa in più dell'auto made by Xiaomi abbiamo dato un'occhiata alle reazioni che le hanno riservato i social network cinesi e il pubblico locale. Partiamo dalle note positive. La prima coincide senza dubbio con il prezzo, pressoché irrisorio se paragonato a quello delle competitor o, comunque, delle auto berline di lusso che intendono occupare la stessa fascia di mercato. Il lusso non è dato soltanto da un costo accessibile, ma anche da un sistema tecnologico interessante che si affida a Xiaomi. Al centro della plancia spicca uno schermo da 16,1 pollici con sistema infotainment basato sul sistema operativo HyperOs. Il secondo aspetto positivo chiama direttamente in causa Xiaomi. Già, perché la Su7 è la prima auto sfornata da un produttore di telefoni. Basti pensare che Apple ha cancellato i suoi progetti e Huawei insiste col dire che non "produrrà" veicoli. Il terzo riguarda le forme del mezzo: sportive e dinamiche. Passiamo, invece, ai tasti dolenti. Innanzitutto, sui social circola una foto nella quale Xiaomi Su7 e Porsche Taycan sono messe l'una accanto all'altra: sembrano effettivamente molto simili. Troppo simili. In realtà la creatura di Xiaomi è una specie di ibrido che ricorda il design di Porsche (muso), Tesla (fianchi) e McLaren (coda). Gli utenti cinesi, tuttavia, preferiscono sottolineare come, al netto dell'imitazione visiva incarnata, l'auto in questione, almeno in termini di prestazioni e tecnologia, possa tranquillamente battere la maggior parte delle rivali. Sempre sui social hanno iniziato a circolare filmati che ritraggono la vettura Xiaomi (un esemplare di pre-serie) in situazioni preoccupanti. Una clip, per esempio, ha immortalato un conducente di una Su7 immettersi in una strada e, nel momento in cui accelera, perdere il controllo del veicolo per poi schiantarsi contro un marciapiede. Si è trattato di un errore umano oppure di un guasto del software di controllo della trazione del veicolo? In un altro video notiamo invece un Su7 con sospensioni pneumatiche difettose. Dunque, siamo di fronte a un gioiellino o al suo esatto contrario? Come detto, la verità sta in mezzo ai due estremi. Senza ombra di dubbio il prezzo di Xiaomi Su7 è mega economico, ma è pur vero che le cifre riportate riguardano il mercato cinese. Detto altrimenti, non sappiamo quanto potrà costare quest'auto nel momento (se mai arriverà) in cui dovesse sbarcare in Europa. In un futuro non troppo lontano potrebbe succedere esattamente quanto accaduto nel mercato degli smartphone: i modelli cinesi hanno prima dato l'impressione di essere copie low cost dei brand occidentali, salvo poi trovare la loro strada ritagliandosi spazi rilevanti.