Sembrava essere il futuro limpido, florido e soprattutto ambientalista che la politica europea, e non solo, aveva attentamente costruito per il Vecchio continente. Le auto elettriche, infatti, promettevano di cambiare (in meglio) il nostro domani, e forse è anche per questo che l’Ue si è tuffata a capofitto nel mondo del green, imponendo la totale transizione entro il 2035. Dalle altre parti del mondo tale regola non esiste, gli Usa hanno optato per una soluzione più soft, ma è soprattutto in questi luoghi che vengono prodotte la maggior parte delle vetture con motori a emissioni zero. Insomma, l’America con Tesla e la Cina con Byd, i due grandi colossi del settore. Prospettive utopiche, che adesso sembrano sgretolarsi sempre di più. Ci troviamo di fronte alla fine dell’era delle auto elettriche? Il quotidiano britannico Daily Mail, come altri, ha evidenziato la questione portando alla luce i vari dati di questo settore: vendite in calo, domanda sempre più bassa, e produttori che modificano i loro obiettivi per il futuro. Inoltre, in tutta questa baraonda occorre aggiungere anche l’instabilità politica in Europa (con le prossime europee) e negli Stati Uniti (con l’imminente corsa alla Casa Bianca), che potrebbero stravolgere tutto. Comunque sia, il giornale inglese pone una domanda piuttosto chiara: “Il boom dei veicoli elettrici è già andato in cortocircuito?”…
Così il Daily Mail passa alla presentazione dei vari casi che portano a pensare che le Ev (Electric Vehicle) siano arrivate anticipatamente al loro capolinea. Dunque, vengono ripresi gli esempi di Apple che ha dovuto annullare il progetto della sua prima automobile elettrica, per cui sono stati spesi circa 113 miliardi di dollari, e in seguito passa direttamente alle situazioni attuali di Tesla e Byd. Per quanto riguarda la prima, si legge nell’articolo, “nel primo trimestre di quest’anno, da gennaio a marzo, Tesla ha consegnato solo 386.810 auto, la cifra più bassa dal terzo trimestre del 2022 e un calo di oltre un quinto rispetto alla fine dello scorso anno”. Situazione ancora più grave per il gigante automobilistico cinese che, riporta il Mail, “ha registrato un enorme calo del 42% nelle spedizioni trimestrali”. Le due aziende negli scorsi mesi (e ancora oggi) avevano dato vita a una guerra dei prezzi, con listini sempre più bassi, per cercare di aumentare le vendite. Inoltre, bisogna riportare anche quanto accaduto recentemente al colosso dell’autonoleggio Hertz, e ai vari ripensamenti di Mercedes-Benz, Aston Martin e varie altri brand automobilistici che hanno deciso di posticipare la transizione delle loro gamme. Ma a calare sono soprattutto le domande degli automobilisti privati. Il Mail riporta l’esempio della Gran Bretagna, dove le vendite “sono crollate del 25% il mese scorso rispetto a gennaio 2023”, e per questa situazione è stata data colpa all’attore Rowan Atkinson; e dentro i confini dell’Unione la situazione non cambia; e anzi, a volte (come in Italia) addirittura peggiora. Ma è già tutto finito?