Quella che sta vivendo l’automobilismo elettrico è una situazione a dir poco paradossale. Destinato a rappresentare il futuro, l’unico possibile, della mobilità, adesso sembra aver cambiato volto. Più si va avanti, infatti, più nascono dubbi, anche piuttosto grandi e gravi, intorno al settore del green. Per esempio, uno studio ha rivelato che le auto elettriche in realtà inquinano più di quelle tradizionali, che ormai il diesel ha di nuovo superato le Ev sul mercato, e che semplicemente queste vetture non piacciono quasi a nessun automobilista, e i numeri delle vendite parlano da soli. E come se non bastasse, a desso a fare dietrofront sono le stesse aziende automobilistiche, dopo anni di assidua campagna pro-green. Adesso, però, le continue débâcle della produzione eco cominciano a farsi sentire. Così, l’elettrico inizia a mietere vittime, e non (solo) sulle strade. Saltano le prime teste tra gli alti dirigenti dei colossi delle quattro ruote. Il primo manager a cadere è Stephen Scherr, vale a dire l’amministratore delegato che aveva guidato il gigante dell’autonoleggio Hertz in un’immensa campagna acquisti di vetture a emissioni zero, con risultati rivedibili, anzi da “horror show”; commento di Daniel Ives, analista di Wedbush Securities (via Cnn). Così, cominciano a farsi sentire i primi effetti delle strategie ambientaliste?
Secondo quanto rivelato da alcune testate d’oltreoceano, come la stessa Cnn e il New York Post, Scherr avrebbe deciso di dimettersi dalla carica di amministratore delegato di Hertz Global Holdings Inc. e dal ruolo di membro del consiglio di amministrazione della società a partire dal 31 marzo. Sulla scelta del dirigente, con un lungo passato in Goldman Sachs, hanno pesato gli scarsi successi ottenuti dalla decisione di acquistare centinaia di migliaia di veicoli elettrici, solamente per poi fare marcia indietro, a causa dei costi di gestione troppo alti di questi mezzi e del poco interesse da parte della clientela; ma ormai il danno era stato fatto. La Cnn rivela che “nell’ultimo trimestre, Hertz ha subito un calo di 245 milioni di dollari in termini di utili a causa del calo del valore dei veicoli elettrici venduti”. Il programma di Scherr prevedeva di acquistare 100 mila Tesla, 175 mila veicoli elettrici da General Motors e 65 mila Ev da Polestar (brand di proprietà Volvo). Gli acquisti effettivi, però, si sono fermati ad appena 60.000 (circa l’11% della flotta) prima del definitivo passo indietro. Solamente lo scorso gennaio, infatti, Hertz aveva deciso di vendere 20 mila auto elettriche, vale a dire un terzo della sua flotta, incluso le Tesla appena acquistate; e poi, a febbraio, anche di sospendere l’acquisto dei modelli Polestar per il 2024. Tornando però sulla questione del dirigente, Scherr adesso verrà sostituito da Gil West, ex direttore operativo di Delta Airlines e dell'unità Cruise di General Motors. I due, riporta il New York Post, collaboreranno “per garantire una transizione graduale”.