Questo proprio non è il momento più florido per il settore dell’automobilismo, e non si tratta certo di una sorpresa. L’automotive ormai da anni si trova impantanato in una crisi che sembra non avere fine, e a questa difficile situazione le ambizioni delle politiche ambientaliste che sognano una mobilità a emissioni zero, sembrano aver aggiunto anche altri problemi. Ne scrive Mario Sechi, direttore responsabile del quotidiano Libero, nel suo editoriale. Il giornalista, quindi, parte da una domanda: “Cosa accadrebbe in Germania con la scomparsa di Volkswagen?”, il parallelismo con il contesto italiano, e la fuga all’estero di Fiat viene da sé, quasi in modo naturale. È curioso, però, come questa domanda sia stata posta dall’Economist, e “il settimanale britannico - sottolinea Sechi - è controllato da Exor, la holding degli eredi Agnelli”, tra cui lo stesso John Elkann, presidente del Gruppo Stellantis. Comunque sia, la risposta al quesito è che “senza l’auto, c’è tempesta sul cielo sopra Berlino”. Ma il punto fondamentale dell’editoriale del direttore riguarda sicuramente le auto elettriche e i loro dilemmi…
Nell’articolo pubblicato su Libero, infatti, viene riportata un’altra domanda ripresa dal Financial Times: “E se il calo delle vendite di auto elettriche non fosse un fenomeno passeggero?”. Stiamo parlando di un mercato, quello delle Ev (Electric Vehicle), che sembra non aver mai convinto appieno; tant’è che, sottolinea ancora Sechi, “la produzione è già superiore alla domanda e non ci sono numeri confortanti per l’anno prossimo - e soprattutto -, sono in ballo centinaia di miliardi di investimenti e alcuni costruttori cominciano ad avere un forte mal di testa”. Gli esempi lampanti di questo ambiguo momento storico nel mondo delle quattro ruote sono Tesla, “nel primo trimestre - riporta il direttore di Libero - le vendite sono crollate del 20% rispetto all’ultimo trimestre del 2023 e nel confronto anno su anno il segno è sempre negativo (-8,5%)”, e Xiaomi, che “nonostante la partenza a razzo, gli analisti stimano che perderà soldi, circa 9.400 dollari a vettura”. Due mondi completamente agli opposti, e che rappresentano i “blocchi” della produzione di auto elettriche teorizzati da Goldman Sachs in una sua analisi sul tema: Usa (e Ue) da una parte e Cina dall’altra. Ma in Italia? Sechi fa il punto anche della situazione in Italia, dove “il governo ha aperto […] il negoziato con Stellantis […] Incentivi in cambio di numeri certi sulla produzione”. Intanto però, continua il giornalista, “John Elkann e Carlos Tavares fanno i giocolieri nella nebbia. Sergio Marchionne, un manager che sapeva leggere il futuro, sulle sorti progressive dell’auto elettrica mise in guardia gli ottimisti senza ragione. La sua uscita di scena - conclude Sechi - è stata una tragedia, sentiamo la sua mancanza”.