Sì, va bene, oggi è uscito “Hurry up tomorrow” di The Weeknd, ma “Fame” di Jake La Furia è il disco da ascoltare questo venerdì. Il 2025 è iniziato da un mese esatto e, a poco meno di trenta giorni dall’uscita di “Tropico del Capricorno” di Guè abbiamo già fuori due album di due terzi dei Club Dogo. Un sogno. I fan godono, e pure noi ascoltando il quarto progetto solista di Jake La Furia. “Mastico rap da tutta la vita, ma non sono ancora sazio” ha scritto il rapper su Instagram, ed è proprio così.
Jake La Furia rappa “anche quest’anno non dovrò vergognarmi di essere Jake La Furia” in "64 no brand", facendo riferimento al format 64 Bars di Red Bull a cui non ha mai partecipato (e a cui ha già fatto riferimento in “20 Primavere”). Incredibile come da quel format sia passato veramente chiunque, tranne lui. Ma sorvolando, noi non ci vergogniamo e non pensiamo di esagerare nel dire che “Fame” è progetto che segnerà il 2025. Un disco interamente prodotto da Night Skinny, che qui da decisamente il meglio di sè. Ci azzardiamo a dire che il produttore lavora molto meglio nei dischi degli altri che nei suoi. Dopo “Mattoni”, con “Botox” e “Containers” si è sembrato di sentire sempre un po’ la stessa cosa, ritrovando poi quasi sempre gli stessi artisti e nessun particolare “azzardo”. Con “Fame”, invece, Night Skinny sembra essere nel suo habitat naturale, tra sonorità old school ma allo stesso tempo contemporanee. La produzione di questo disco è perfetta, così come gli artisti scelti da Jake La Furia, che chiama amici e colleghi, nuova e vecchia scena. Sì, in “Fame” c’è tutto il meglio della scena rap italiana: Guè, Ernia, Kid Yugi, Tony Boy, Rkomi, Nerissima Serpe e Papa V, per citarne alcuni. Qui nessuno è fuori posto. Questo disco farà riapprezzare Rkomi a chi ha pensato stesse virando troppo verso il pop, farà dire “quanto è in forma” Guè e quanto è azzeccato il feat con Ernia in “Milano Bloody Money”, che come dice il titolo stesso ha come sfondo Milano, città regina nell’immaginario di Jake La Furia (e dei Club Dogo). Soprattutto, “Fame” è un disco che riconferma che i giovani del rap italiano, esattamente come Jake, hanno fame. Di farsi sentire, di dimostrare traccia dopo traccia che la loro penna è affilatissima. Tra tutti, quelli che svetta senza ombra di dubbio in questo progetto è Nerissima Serpe, che in “Cucchiaino” (una hit clamorosa, ma non nel senso più canonico del termine) arriva anche ad autocitarsi, facendo riferimento ad “Apparecchiato”. Impossibile skippare anche solo una traccia di questo disco, pieno di punchline, citazioni, immagini che non fanno altro che confermare la fame di Jake La Furia. Altro che vergognarsi. Esageriamo: a Jake La Furia andrebbe quasi intitolata una via di Milano.