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Abbiamo ascoltato il nuovo disco di Ringo Starr, Look Up, ma com’è? Altro che Beatles, più country di così non si può. Ecco perché dimostra che siamo ancora nel Novecento…

  • di Clara Moroni Clara Moroni

11 gennaio 2025

Abbiamo ascoltato il nuovo disco di Ringo Starr, Look Up, ma com’è? Altro che Beatles, più country di così non si può. Ecco perché dimostra che siamo ancora nel Novecento…
Look Up, il nuovo progetto dell’ex Beatles, è essenziale, senza orpelli, con melodie classiche e arrangiamenti fatti di sintesi. Soprattutto, è un disco che dimostra il suo grande amore per il country? Ecco perché è un album che ci dimostra che siamo ancora tutti nel Novecento…

di Clara Moroni Clara Moroni

L’altro giorno ho visto un servizio al Tg1 che parlava di come il 2024 sia stato l’anno di incredibili tour sold out delle grandi, inossidabili e ormai ottantenni rockstar come Paul McCartney o i soliti Rolling Stones. Persino Sir Rod Stewart è appena uscito, per festeggiare il suoi ottant'anni, con un album intitolato “Swing fever” dove assieme a Jools Holland e la Rhythm & Blues Orchestra, hanno riproposto brani che appartengono ai tempi delle Big Band, in puro stile Swing. Potremmo dire “Roba da Paleolitico”, non commerciale, non attuale. E invece è già quasi tutto sold out il suo tour del 2025. In più devo dire che dà una sensazione inaspettata di freschezza vedere il video di “Pennies from Heaven”, con un Rod Stewart ancora felino che, sebbene l’età, non scade mai nel ridicolo, anzi mi fa dire che è ancora un gran figo e che non dimostra per nulla ottant'anni. Un’altra novità fresca di uscita è il nuovo album di un’altra star del secolo scorso, addirittura poco dopo la meta’ del secolo scorso, parlo di Ringo Starr. Quando MOW mi ha chiesto di parlarne, non lo avevo sentito e non sapevo sinceramente cosa aspettarmi. Ammetto di non aver seguito la carriera solista di Starr. Attacco ad ascoltare il primo pezzo, "Breathless", e mi stupisco di sentire una canzone in totale stile country, con il featuring di Billy Strings alla chitarra. Sarà il primo pezzo, mi dico, un esperimento. E invece tutto l’album è Country che più Country di così, non si può. Ci sono altri featuring, come la cantante Molly Tuttle, Alison Krauss, Lucius e Larkin Poe, il tutto prodotto da un leggendario T Bone Burnett (dal nome intuisco che non e’ vegano). Vado a leggermi un po’ di cose e scopro il grande amore di Ringo Starr per il country. “Look up” è un album essenziale, senza orpelli, con melodie classiche, arrangiamenti fatti di sintesi. E anche se il protagonista qui e’ il Country più ortodosso, sento emergere ancora, qua e là, lo spirito dei Beatles. Ringo non ha una gran voce, non l’ha mai avuta, ottimo quindi il canto a due con Molly Tuttle. Il primo singolo “Look up” è un gradevole mid tempo portatore di positività e amore universale. Molto belle le Chitarre acustiche ed Elettriche di Billy Strings. Un album da ascoltare viaggiando su una Corvette lungo la Highway 101, col sole in faccia e il vento tra i capelli.

Ringo Starr
Ringo Starr

Ma tutto questo mi fa pensare a quanto sia diverso il mondo musicale estero rispetto a quello italiano. Non so se avete notato, ma al numero uno negli States c'è Lady Gaga e Bruno Mars con il brano “Die with a smile”, una ballad bellissima, ricca di melodia e soprattutto di accordi, di musica, scritta col pensiero rivolto alle grandi melodie del secolo scorso. Ci sento dentro gli Stylistics, i Carpenters, Burt Bacharach. insomma, una festa alla musica. Non voglio dire chi è primo in classifica in Italia per vendite nel 2024, ma se all’estero si torna ad apprezzare la ricchezza che puo’ essere creata con le sette note, qui in Italia invece si premia chi ha meno musicalità, si plaude al plagio e ci si concentra solo sui personaggi che creano i dissing, che flexano arti ricoperti di tatuaggi orrendi, con testi infantili e pieni di cliché, tutti uguali come i tramezzini preconfezionati dell’Autogrill. All’estero sembra che le generazioni siano in osmosi, qui invece siamo in piena guerra generazionale. Però, i tour sold out qui, li fanno ancora quelli del 900. L’unico a contendere loro il primato e’ Ultimo, con un tour 2025 in numerosi stadi Italiani, fino ad ora ad appannaggio solo di pochissimi. Ma Ultimo, guarda caso, è il più  tradizionale tra i giovani, il più melodico, il più classico. Molti dicono che lo sanno che ascoltano schifezze, ma piace il groove e poi questo passa il convento. Però, quando si parla di musica, di rivoluzioni musicali, di album che sono rimasti, di artisti che vendono ancora oggi quasi più di quelli nuovi, si parla di album e di artisti del 900. Non lo dico col cuore festante perché mi sembra assurdo ascoltare ancora oggi musica fatta 70 anni fa ed aggrapparcisi come ad un salvagente. Nemmeno quando uscì Elvis o i Beatles la gente ascoltava più la musica del 1890. Non è preoccupante tutto ciò? E se l’arte anticipa gli accadimenti, le guerre e la direzione che sta prendendo il mondo mi riporta sempre lì. Siamo ancora tutti nel Novecento. W Ringo Starr!

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