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Abbiamo ascoltato “KG” di Guè e Rasty Kilo, ma com’è? Un joint album che se ne frega di piacere. Il “vangelo per i G”, senza prediche e hit estive. Vi spieghiamo perché…

  • di Benedetta Minoliti Benedetta Minoliti

  • Foto: Instagram Guè

1 giugno 2025

Abbiamo ascoltato “KG” di Guè e Rasty Kilo, ma com’è? Un joint album che se ne frega di piacere. Il “vangelo per i G”, senza prediche e hit estive. Vi spieghiamo perché…
Guè e Rasty Kilo pubblicano KG, un joint album che va dritto per la sua strada: niente hit ruffiane, zero concessioni all’algoritmo. Dodici tracce compatte, scure, che alternano arroganza, introspezione e fedeltà al rap di strada. Un disco che non cerca di piacere a tutti, ma che parla chiaro a chi sa ascoltare...

Foto: Instagram Guè

di Benedetta Minoliti Benedetta Minoliti

“O trappi o muori da dove veniamo noi” o, ancora meglio, il “vangelo per i G”. Non è certo così che si può riassumere KG, primo joint album di Guè e Rasty Kilo e secondo progetto uscito per Oyster Music, l'etichetta indipendente fondata da Cosimo Fini e Shablo. La copertina potrebbe trarre in inganno: uno scatto, tutt’altro che sobrio, di quelli che fanno pensare a un album che non ha nulla da dire, se non flexare soldi e chi ha il caz*o più grosso nella scena rap italiana. E invece no, le 12 tracce di KG sono dense, senza filler o trovate forzate, tra arroganza (grezza, ma ben calibrata) ed episodi più introspettivi. Il risultato? Un progetto che alterna momenti da instant classic ad altri meno memorabili, ma comunque ben confezionati. Se pensiamo a uno degli ultimi joint album pubblicati, Santana Money Gang, ci troviamo di fronte a qualcosa di completamente diverso. E sarebbe anche assurdo paragonarli, sia per gli artisti coinvolti, da una parte Guè nel pieno della sua maturità artistica,e Rasty Kilo, che riesce a stare “al passo” con Mr. Fini senza farsi oscurare, e dall’altra Sfera Ebbasta e Shiva, che con il loro primo progetto collaborativo sono riusciti a mescolare il peggio dei cliché e degli stereotipi del rap. KG è un progetto che vuole essere ambizioso e che esce alle porte dell’estate, quando sono i tormentoni a dominare le classifiche.

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Guè e Rasty Kilo se ne fregano delle mode, delle hit estive, e mettono sulla bilancia incastri spigolosi e una scrittura che mescola strada e notte, tutto con grande consapevolezza. Nessuna hit ruffiana, neanche i due brani (Non sei con me e Rimango) con Tony Effe, solo un progetto che se ne frega dell’algoritmo, pensato per chi il rap lo ascolta con attenzione. C’è coerenza in questo progetto, che trova la sua massima espressione, in modo quasi paradossale, in Dedicated con Noyz Narcos. Una dedica, come suggerisce il titolo stesso, a chi c’è stato, chi c’è da sempre e a chi ha detto “non farai un caz*o nella vita”. “Questa roba io la dedico / a chi non dorme mai, non molla mai / io ci sarò finché tu ci sarai / perché io so chi sei, perché so cosa sai / su questa strada resto sempre sveglio / so che ho sbagliato, provo a fare meglio” rappa Guè. Una dichiarazione d’amore, d’intenti, parole che potrebbe riassumere il senso di questo joint album. L’esserci l’uno per l’altro, nella vita come nella musica, lavorare a brani che piacciono prima di tutto agli artisti coinvolti, senza timore del giudizio della gente. E senza paura delle hit estive, che potrebbe fagocitare tutto. C’è qualcuno, come Guè e Rasty, che sa ancora resistere al richiamo del tormentone.

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