Damiano David l'ha rifatto: con il nuovo singolo "Next Summer" ha dimostrato, ancora una volta, che il percorso solista intrapreso sembra proprio essere quello giusto. Dopo "Born with a broken heart" e la cover di "Nothing breaks like a heart", il cantante ha pubblicato un brano intenso, che racconta anche di un amore che si è spento e dell'amaro che si prova alla fine di una relazione, soprattutto quando sembra esserci quel desiderio di non vederla esaurirsi mai. "Ho messo in parole un momento che ho vissuto durante l'estate. Credo che sia stato un modo, come faccio sempre con la mia musica, per affrontare le mie esperienze di vita e i miei sentimenti" ha raccontato Damiano David a Billboard. "Il testo è molto semplice, piuttosto infantile. Mi sono chiesto perché sono arrivato a questo tipo di testi e credo che sia perché ho cercato di raccontare un sentimento più intenso e complicato nel modo più semplice possibile. Si tratta di non affrontare se stessi e di rimanere bloccati nei propri limiti senza capire davvero perché le cose accadono. Si tratta di non essere in grado di affrontare i nostri errori e di desiderare invece, in modo vigliacco, che i tuoi errori possano essere quelli di qualcun altro”.

C'è qualcosa di magnetico nel modo in cui Damiano David ha intrapreso il suo percorso solista, abbracciando una sua identità. Con “Silverlines” ha tracciato una linea netta, lasciandosi in un certo senso "alle spalle" tutta quella che è la sua carriera con i Maneskin, e con "Born with a broken heart" e "Next summer" non ha fatto altro che consolidare la sua scelta. Abbiamo così visto un altro Damiano, un artista che guarda dritto all’America e al mondo. E chi si chiede perché abbia smesso di cantare in italiano (e sì, a volte sembra che abbia quasi smesso persino di parlarlo) dovrebbe in realtà chiedersi se sia la scelta giusta. La risposta è sì. L’autenticità non sta nel mantenere la propria lingua madre, ma nell’esprimere ciò che si sente nel modo più diretto possibile verso il pubblico che si vuole raggiungere. Ed è evidente che Damiano David non guardi più solo all’Italia.

C'è un paradosso tutto italiano in questa storia: critichiamo Damiano per cantare in inglese, ma poi celebriamo i Måneskin quando vengono nominati ai Grammy. Damiano David ha capito che il pubblico che conta per la sua carriera solista non è quello nostalgico italiano, ma quello globale che lo accoglie senza preconcetti. La sua scelta di cantare in inglese non è un tradimento, ma un atto di autenticità. È la consapevolezza che per lasciare un segno nella musica contemporanea, a volte bisogna accettare di apparire "cringe" agli occhi di chi vorrebbe tenerti in una comfort zone italiana. E mentre noi discutiamo se sia giusto o sbagliato, lui continua a conquistare palcoscenici internazionali, dimostrando che l'Italia può esportare talento senza necessariamente esportare la lingua italiana.
