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Abbiamo visto in anteprima il film “Natale fuori orario” con Vinicio Capossela alla Festa del cinema di Roma. Ecco come congelare il tempo per mantenere viva la festa: e questa è la missione “metafisica” della settima arte

  • di Domenico Agrizzi Domenico Agrizzi

19 ottobre 2024

Abbiamo visto in anteprima il film “Natale fuori orario” con Vinicio Capossela alla Festa del cinema di Roma. Ecco come congelare il tempo per mantenere viva la festa: e questa è la missione “metafisica” della settima arte
Guardare indietro, alle feste del passato, per provare a immaginare come saranno quelle del futuro. Nel film “Natale fuori orario” di Gianfranco Firriolo con Vinicio Capossela siamo in mezzo alla folla, sul palco e al bancone del bar durante le notti al Fuori Orario, lo storico locale di Taneto di Gattatico, in provincia di Reggio Emilia. Un’opera che prende sul serio la missione “metafisica” del cinema: congelare il tempo per mantenere viva la festa

di Domenico Agrizzi Domenico Agrizzi

Guardando Natale fuori orario di Gianfranco Firriolo viene nostalgia pur non avendo partecipato a quelle serate al locale di Taneto di Gattatico, in provincia di Reggio Emilia. Una parola, “nostalgia”, che però non piace a Vinicio Capossela, come lui stesso ha spiegato all’anteprima del film alla Festa del cinema di Roma 2024: “Preferisco la gratitudine”. Una storia di amicizia, prima di tutto. Perché senza gli amici nessuna festa è davvero tale. Il Mago, il Gigante e il Cantante, la Trinity, i tre animatori delle notti al Fuori Orario. La gratitudine, quindi, sentimento che deriva dalla condivisione, dal desiderio di stare insieme, di congelare il tempo per rendere quei momenti eterni. E questo, in fondo, è lo scopo del cinema. Il film si apre nel futuro, il 2047, in cui aleggia la domanda: ci saranno ancora le feste? Nel frattempo vengono i mostrati frammenti di quelle del passato. È la notte di Natale, l’apice del mese in cui non ci si ferma mai, dicembre. Il periodo dell’anno in cui facciamo i conti con noi stessi, con i propositi non rispettati e con le aspettative per il futuro. Ma non solo. È anche il momento migliore per ricordare ciò che ci piace fare: “Le sigarette fumate di notte, la voce di Johnny Cash, il whiskey, le persone che lavorano con il sorriso, chi rimane fedele a se stesso”. E gli amici, sempre loro.

Vinicio Capossela in "Natale fuori orario"
Vinicio Capossela in "Natale fuori orario"
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Quasi come fosse un film “live”, Firriolo ci porta a spasso tra la gente, al bancone del bar e insiste sugli artisti sul palco. Al centro c’è ovviamente Capossela, che rivisita le canzoni natalizie più famose. Il cantante ha già detto che parte del materiale finirà in un album, Sciusten Feste N. 1965. Cosa rimane, dunque? Il regista ha parlato di un senso quasi metafisico del cinema, che consiste conservare istanti, emozioni. In fondo non è detto che il tempo debba scorrere solo in una direzione. E Firriolo ci permette di guardarci indietro, che poi è un modo per trovare dei motivi per andare avanti. Filmando quella musica che cambia pur mantenendo a fuoco l’obiettivo: far stare insieme le persone, per rendere la vita meno amara. Una missione che attraversa i decenni, sempre “Fuori Orario”.

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