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Aldo Grasso smonta Corona: “Sindrome da protagonista o ebbrezza televisiva? Certe sere temevo il peggio”. E la confessione da Silvia Toffanin...

  • di Ilaria Ferretti Ilaria Ferretti

23 maggio 2025

Aldo Grasso smonta Corona: “Sindrome da protagonista o ebbrezza televisiva? Certe sere temevo il peggio”. E la confessione da Silvia Toffanin...
Ma avete letto cosa ha scritto Aldo Grasso sul Corriere della Sera? Stavolta il celebre critico ha puntato l’attenzione su Corona e sulle sue apparizioni in tv. In particolare, su quella da Silvia Toffanin. Ma un momento… di quale “Corona” stiamo parlando?

di Ilaria Ferretti Ilaria Ferretti

Il critico Aldo Grasso, nella sua rubrica A fil di rete sul Corriere della Sera, stavolta punta i riflettori su Mauro Corona. Alpinista, scrittore e volto televisivo, Corona è ormai una presenza familiare nel panorama mediatico italiano, soprattutto per il suo ruolo di ospite fisso a È sempre Cartabianca con Bianca Berlinguer. Ma cosa spinge Grasso a parlarne proprio ora? Secondo il critico, dietro la scorza da uomo dei boschi, Corona nasconderebbe ben altro: “non è un orso delle montagne come vuol far credere: frequenta i grandi editori, ha un agente, gestisce un sito internet, insomma da sempre coltiva la sua (ruvida) immagine. Ma quella televisiva è governabile?”. Grasso si interroga quindi sulla costruzione e il controllo del personaggio pubblico, mettendo in luce le contraddizioni tra autenticità e rappresentazione. Tra le numerose apparizioni mediatiche di Corona, Grasso si ferma su un momento precisissimo: l’intervista rilasciata a Silvia Toffanin, in cui l’alpinista “cede alla confessione”. Curiosamente – o forse no – questo scarto emotivo pare coincidere con l’uscita di un documentario dedicato alla sua vita. Mauro Corona: la mia vita finché capita.

Mauro corona
Mauro Corona Da “La vita finché capita” (2025)

Un ritratto che ripercorre il rapporto difficile con i genitori, la gioventù turbolenta, i vizi, “l’arte paziente della scrittura, la passione incontenibile per la roccia e per le cime, lo spleen di Erto, un piccolo borgo tra i monti friulani, a poca distanza dal Vajont e dalla sua tragedia.” Temi e immagini che probabilmente lo stesso Corona ha scelto per raccontarsi e scavare dentro se stesso e le sue origini. Nel paragrafo finale, Grasso introduce un concetto, anzi una sindrome. Quella del protagonista. Usa parole forti sul Corriere: “Si manifesta quando desideriamo apparire diversi da ciò che siamo. Più uno si racconta, più veste i panni di un altro da sé, come se la tv (Corona cita spesso Pessoa) lo avesse spersonalizzato, dissociato, moltiplicato nelle sue controfigure. Sintomi di un’ebbrezza televisiva?”.

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