Alessandro Borghi, 37 anni compiuti il 19 settembre 2023, è forse uno dei pochi attori italiani che potrebbe veramente farsi conoscere a Hollywood. Alle donne negli anni è andata molto meglio, basti pensare al recentissimo successo di Sabrina Impacciatore, Simona Tabasco e Beatrice Grannò della pluripremiata serie The White Lotus, ma anche a Matilda de Angelis che ha lavorato a fianco di Nicole Kidman e Hugh Grant in The Undoing o ancora a Valeria Bruni Tedeschi venerata in Francia (e anche in Italia). Del resto, a parte Marcello Mastroianni e Roberto Benigni quali sono i nomi degli artisti uomini che hanno riscosso un discreto successo fuori dai confini nazionali? Ci ha provato Raoul Bova recitando accanto a Johnny Depp e Angelina Jolie in The Tourist e l’immancabile Pierfrancesco Favino (di cui però gli States non si sono mai veramente accorti). Il più delle volte gli attori nostrani sono stati utilizzati soltanto per fare le comparse o figurazioni speciali come nel caso di Riccardo Scamarcio in Il sapore del successo con Bradley Cooper dove ha a malapena tre o quattro battute. Alla fine dei conti, uno dei pochi che ha avuto modo di interpretare un ruolo significativo in una produzione internazionale è stato lui, il romanissimo Alessandro Borghi. E speriamo che sia soltanto l’inizio...
Il battesimo cinematografico di Alessandro Borghi risale a dieci anni fa con Roma criminale (2013, nella parte di Marco Lanzi), Suburra (2015, con il ruolo di Aureliano Adami detto "Numero 8") e Non essere cattivo ricevendo proprio con quest'ultima interpretazione la nomination come miglior attore protagonista ai David di Donatello del 2016. Dopo il successo sul piccolo e grande schermo, Borghi lo vogliono tutti anche all’estero. E in pochissimo tempo arriva il ruolo da protagonista in Diavoli la serie televisiva italiana, britannica e francese ambientata nel mondo dell'alta finanza londinese, co-prodotta e trasmessa da Sky Atlantic e girata in lingua inglese al fianco di Patrick Dempsey. Qui il nostro Borghi che è l’unico ad aver recitato in inglese doppiato nella versione italiana da Andrea Mete, ha dato prova che il cinema italiano oltreoceano è possibile.
Borghi piace perché dietro quell'aria da uomo semplice cela tutta la timidezza, l'ironia, la complessità espressiva che in Italia e fuori è difficile ritrovare in altri attori dellla sua generazione. Il ragazzo senza esperienza che differentemente da Luca Marinelli (con cui ha realizzato quel capolavoro che è Le otto montagne) e simili non ha mai studiato recitazione, attrae per la sua espressività e per quei suoi occhi liquidi e intensi che ci fanno sempre emozionare. Borghi ha un grande merito, quello di riuscire a far scorrere nei personaggi che intepreta la vita di qualcun altro. L'attore che non si è mai montato la testa, è ancora la stessa persona che anni fa aveva espresso il desiderio di vedersi da fuori, con gli occhi dei propri familiari per entrare al centro della loro gioia mentre negli ultimi anni, hanno visto cambiare la sua vita. Dove lo vedremo prossimamente? Per la felicità di una buona fetta di pubblico sarà Rocco Siffredi nella serie Netflix sull'attore hard più amato d’Italia. Entro il 2024 potremo vedere il macho italiano letteralmente in tutte le salse, pure nudo. Anche se, qualche assaggio lo avevamo già avuto in Napoli Velata di Özpetek.