Cosa c’entra Pier Paolo Pasolini con la Russia di Putin? Niente, apparentemente, eppure proprio dalla Russia è arrivata in questi giorni una notizia che ha dell’assurdo: la biografia del noto regista, scrittore e drammaturgo italiano Pasolini. Morire per le idee (Bompiani) curata da Roberto Carnero e uscita in Italia nel 2022, è stata recentemente pubblicata in Russia. Il problema? L’opera è stata pesantemente censurata e tagliata di oltre un quinto rispetto al contenuto originale.
I motivi della censura sono però la parte più illogica e insensata dell’intera vicenda: a causa dell’entrata in vigore in Russia nel 2013 della legge contro la propaganda LGBTQ+, creata allo scopo di “proteggere i minori dalle informazioni che promuovono la negazione dei valori tradizionali della famiglia” e soprattutto, pesantemente rafforzata nel 2022, negli ultimi mesi moltissime opere, film, serie tv, canzoni e libri sono stati censurati o vietati per presunta “propaganda” o messaggi sbagliati e illegali. Fra loro, dunque, è stata colpita anche la biografia di Pasolini, dove, nell’opera originale si narra (anche) dell’omosessualità del regista e delle sue relazioni con altri uomini. La casa editrice russa (AST) che si è incaricata della pubblicazione ha reso quindi noto che ha dovuto adeguare il contenuto, per evitare un’accusa di “propaganda di relazioni non tradizionali”, rischiando che l’opera non vedesse mai la luce. Così negli ultimi giorni si è diffusa sul web l’immagine delle pagine cancellate con una spessa linea nera, dove interi episodi della vita di Pasolini sono stati oscurati.
Ci si chiede come sia possibile che ancora oggi, nel 2024, un Paese come la Russia che in passato ha dato al mondo artisti grandiosi quanto “controversi”, come Sergej Esenin, Marina Cvetaeva, ma anche Eduard Limonov, autore di un libro uscito in Italia col titolo Il poeta russo preferisce i grandi negri, e le recentissime Pussy Riot, sia ripiombata in una così oscura epoca di censura che ricorda pericolosamente il regime staliniano. Dall’inizio della guerra in Ucraina nel febbraio del 2022, la Russia di Putin si è chiusa via via sempre più in sé stessa, quasi a dichiarare una vera e propria guerra anche culturale e ideologica all’Occidente. Così, la comunità LGBTQ+ considerata come una pericolosa “deviazione” proveniente dal modo di vivere occidentale, ha subito un altro duro colpo anche lo scorso novembre 2023, quando è stata ufficialmente dichiarata dalle autorità russe come “organizzazione estremista”, vietata sul territorio della Federazione russa, arrivando quindi a impedire qualsiasi forma di manifestazione e chiudendo numerosi locali gay di Mosca e San Pietroburgo.
Tuttavia, l’omosessualità è stata un fattore importante nella vita di Pasolini. Difficile immaginare allora come possa un lettore russo conoscere e comprendere a fondo la figura del grande regista e intellettuale, leggendone una biografia così pesantemente amputata e “monca”. Un ennesimo episodio di Cancel culture.