“Siamo sempre stati comunisti…”. Coerenza dei 99 Posse, che tornano a far discutere, accusati di sostenere la propaganda di Vladimir Putin. Nell'ambito della Festa nazionale della Riscossa Popolare, organizzata a Napoli, le parole di O Zulù (il frontman) che anticipano la canzone ‘Children ov Babilon’ (brano del 1995), suonano come un inno alla pace: “La vogliamo dedicare a tutte le bambine e bambini, perché ogni volta che scoppia una guerra sono le uniche e gli unici a potersi definire innocenti”. Ma mentre parla, al suo fianco due ragazze dispiegano le bandiere delle repubbliche autoproclamate di Donetsk e Lugansk, territori formalmente ucraini che sono gestiti da separatisti appoggiati dalla Russia. Il video del concerto diventa presto virale, e scatena polemiche a non finire con commenti nella quasi totalità pro Ucraina e contro i filorussi. A far discutere gli utenti è anche l'appoggio dell'Anpi provinciale (L’Associazione Nazionale Partigiani Italiani) che rilancia sulla pagina FB la propria visione del mondo. “I 99 Posse alla Festa nazionale della Riscossa Popolare contro tutte le guerre imperialiste. Fuori l'Italia dalla Nato. Fuori la Nato dall'Italia”. Eppure c'è chi li sostiene, come la rockstar Pierpaolo Capovilla. Del resto il frontman del disciolto Teatro degli Orrori, e ora a capo dei Cattivi Maestri, si è sempre presentato: “Io sono un compagno, un comunista, un vetereno-marxista...”, e anche stavolta non le manda a dire…
Che dice dei 99 Posse che sventolano sul palco bandiere filorusse?
(Se la ride). “Hanno fatto bene, è una coraggiosa provocazione; non ho dubbi sull'amico e fratello O Zulù, che è odiatore di tutte le guerre. La loro storia è nota: sempre protagonisti di un discorso pubblico basato sui valori democratici e di giustizia sociale”.
Fuori l'Italia dalla Nato. Fuori la Nato dall'Italia si legge sulla pagina Fb dedicata. L'appoggia?
“Eccome, la Nato non è più lo strumento di difesa del mondo democratico, ma un evidente organizzazione d'offesa e minaccia. Anche la guerra in Ucraina è una guerra Nato, decisa dagli americani”.
Quel fuck Putin dei Måneskin, altra provocazione?
“Quella è propaganda bellica, che ne sanno dei ragazzini di cosa succede nel mondo? Conoscono solo lustrini e paillettes, sono dei poveri scemi”.
Lei avrebbe sventolato bandiere?
“No, ma sto scrivendo un pezzo sulla guerra, trattato come da organi di informazione indipendente statunitensi; ossia scorgere le origini nella volontà di potenza degli Stati Uniti d'America, dell'Inghilterra...”.
Da cattivo maestro ha appena pubblicato sul tema.
“Appunto un disco centrato sui conflitti, c'è un pezzo che si intitola La guerra del Golfo; poi quella nel carcere, le guerre interiori. Ce n'è un altro che si intitola Sei una cosa, che si riferisce alla guerra in Yemen, spaventoso cosa accade lì da anni. Le guerre sono ovunque, le guerre siamo noi. Per dire ancora, l'opinione pubblica italiana è contro l'invio di armi in Ucraina, e a favore dei negoziati di pace. I più hanno compreso che l'espansione della Nato verso est, sui confini della Federazione Russa, è una scelta sbagliata e causa di gravissimi pericoli per tutti. Il popolo ucraino è oppresso non soltanto dall'esercizio militare russo, ma dal loro stesso governo, che obbliga i ragazzini alla trincea. Bisogna vedere le cose per quello che sono, e comprendere le circostanze storiche. È vergognoso che i media italiani hanno trattato questo conflitto schierandosi immediatamente da un lato, mentre dovevano schierarsi tutti e subito per la pace. Quindi ben vengano, a maggior ragione, le mosse provocatorie dei 99 Posse”.
Sa che l’Italia lavora all’ottavo pacchetto armi.
“Anche la Meloni è al servizio del Dipartimento di Stato americano. Questa è una scelta politica a servizio dell'elite dominante statunitense”.
Sa anche che in molti indicano Fedez come referente della sinistra.
“Ci tengo ad augurare a Fedez buona salute in questo momento, ma non è nessuno per noi compagni. È solo mondo dello spettacolo, dove tutto si coniuga con tutto”.