Negli anni '90 Benjamin Malaussène era il personaggio di Daniel Pennac che ricopriva l'ingrato compito di essere il “capro espiatorio” ai grandi magazzini. Signori, c'è un problema? Rimostranze tutte a Malaussène, prego. Ora che gli anni '90 sono passati da un bel po' e la società liquida teorizzata da Baumann si è liquefatta, la professione di capro espiatorio si è evoluta. Adesso il capro espiatorio siamo noi: il pubblico. Uno show va male? Non è mica vero: in fondo c'è stato di molto peggio. I commenti sono negativi? Va bene le critiche, ma devono essere costruttive, ché poi ancora non s'è capito che ci sarà da costruire: se al pubblico non piace, non piace e basta. La Ferragni viene indagata per truffa? C'è stato un errore di comunicazione. Ma se l'errore non l'hai fatto tu, imprenditrice digitale, allora siamo noialtri che non abbiamo capito. Albano sventra l'Inno d'Italia con un paio di guaiti e di stecche clamorose? Sì, dice lui, non sentiva bene e ha stonato, ma ai tifosi di Atalanta-Juventus non importava niente dell'inno. Milly Carlucci debutta con un programma deludente? “Da un lato si chiedono novità, dall’altro come esci dal tuo seminato piovono critiche” dichiara in un'intervista a SuperGuidaTv, poi ripresa da davidemaggio.it. Di più: la conduttrice sostiene che ci sia stata una campagna di commenti negativi, organizzata da prima che il programma andasse in onda.
Ora, la questione è la seguente: venerdì scorso ha esordito su Rai1 L'Acchiappatalenti, nuovo show condotto da Milly Carlucci. X ribolliva di commenti tutt'altro che entusiasti, poi confermati il giorno seguente dagli ascolti: 17,2% di share, Rai1 superata da Canale5 di un punto percentuale. Niente di irreparabile, ma chiunque si occupi di tv sa che se la prima non convince, alla seconda puntata di solito il pubblico scende. Che la situazione fosse se non grave quantomeno scomoda, se n'è avuta conferma quando è arrivata in soccorso Selvaggia Lucarelli, giudice di Ballando Con Le Stelle: il 17% di share non è poi così male, in fondo anche Ballando qualche volta non si è discostato molto da questo risultato. Dati ascolti alla mano, nell'ultima edizione dello show, lo share più basso registrato è stato del 18,70% nell'anteprima della puntata del 18 novembre 2023. Quella stessa puntata però, aveva poi ottenuto il 21,76% di media totale. Gli ascolti di Ballando, infatti venivano scorporati: il segmento Ballando...Tutti in pista!, l'anteprima in onda dalle 20.45 alle 21.25, e il resto della puntata.
In realtà L'Acchiappatalenti si confronta più con questi dati qui che con quelli delle edizioni passate. Senza dimenticare che nelle scorse edizioni, Ballando si è anche scontrato con la corazzata De Filippi; L'Acchiappatalenti con una fiction turca che Piersilvio Berlusconi programma perché gli costa poco. Il problema de L'Acchia ppatalenti non sono né gli hater, né le critiche di chi vuole la novità solo a parole. Al contrario, il problema è proprio che la Carlucci lo ha condotto come se Paolo Belli stesse per arrivare da un momento all'altro. Sembrava di vedere Ballando con le Stelle, ma fatto di acidi: dei talenti alternati a momenti trash devastanti, in uno show confuso che però continuava a prendersi sul serio. La conduzione della Carlucci, precisa e impostata, il trash non lo regge: non ha l'ironia, non si diverte, non ha la battuta che servirebbe. Per il trash serve qualcuno che lo cavalchi con il sarcasmo, stile Bonolis, o -se esiste un Dio, mi perdoni per quello che sto per scrivere- qualcuno che ci crede come Barbara D'Urso. Invece la compunta Carlucci, vicino a uno vestito da pulcino o a quell'altro in tutina nera in qualità di verme che addenta una mela gigante in pista, vorrebbe solo prenotare un biglietto per l'Alaska. Non è la sua cifra, con i risultati che abbiamo visto. Pace. “Lei ha un vizio raro, Malaussène: compatisce”, dice il capoufficio al personaggio di Pennac. Milly, noi ti capiamo, ti dispiace che il tuo lavoro non vada come sperato, però la prima puntata de L'Acchiappatalenti era brutta: “stacce”.