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Caro Lele Adani, la tua canzone “Facciamo calcio” fa ca*are (e lo sai): ecco perché non hai bisogno di fare questa roba, al contrario degli influencer “bassi”

  • di Domenico Agrizzi Domenico Agrizzi

8 agosto 2024

Caro Lele Adani, la tua canzone “Facciamo calcio” fa ca*are (e lo sai): ecco perché non hai bisogno di fare questa roba, al contrario degli influencer “bassi”
Viviamo nell’epoca della viralità: questa porta soldi, engagement, sponsorizzazioni. Soldi. La viralità, però, è anche un modo per rendere note al pubblico certe idee. Quelle di Lele Adani sono note: il calcio è qualità, lavoro quotidiano, un gioco nato dal fango e fatto per il popolo. La sintesi di tutto questo è il motto: “Facciamo calcio”. Ora, però, quello stesso comandamento è diventato il titolo di un singolo disponibile su Spotify. E il risultato è decisamente deludente: perché cercare, come un influencer qualsiasi, la viralità a tutti i costi? Caro Lele, tu non sei così, sei più “alto”. E a rimetterci sarà proprio il “fùtbol” che ami tanto

di Domenico Agrizzi Domenico Agrizzi

“Facciamo calcio” è il comandamento di Lele Adani. Una massima che sintetizza l’ideologia del fùtbol che lui, Antonio Cassano e Nicola Ventola hanno reso celebre su Twitch e sui social. Ma è lui il primo profeta di questo culto. Un concetto nobile, quello del “fare calcio”: riguarda il lavoro quotidiano di calciatori e staff, la capacità di far crescere i giovani per adattarli a un sistema di gioco e la visione di un club. Senza farsi ingannare dal prezzo di un cartellino. Fare calcio è soprattutto sinonimo di qualità, di bel gioco, di tutto ciò che va oltre i numeri e i risultati. Il “vincere a ogni costo” di allegriana memoria come nemico giurato. Questa ideologia da oggi è anche musica. Sì, perché su Spotify è disponibile il singolo di Lele Adani, Facciamo calcio, prodotto da Exo Dj: “Prego il Dìos del calcio come fossi a catechismo”, dice l’opinionista, “in questo meccanismo vedo troppo servilismo”. Un attacco, quello nei confronti dei “servi” di certi allenatori e squadre, che è stato uno dei temi anche della prima puntata di “Viva el fùtbol”, il nuovo programma su Twitch con Cassano e Ventola. Poco più di due minuti di canzone fatta di citazioni di Rosario (“la città del calcio”), di connessioni che vanno oltre la nazionalità, ma che riguardano il modo di intendere il gioco più bello del mondo. “Non cerco mai il consenso, dico solo cosa penso”: nessuno può negarlo, Lele. E noi, come te, diciamo ciò che pensiamo. È vero che il calcio è popolare, che “nasce dal fango e dal sudore”, così come è inattaccabile Angel Di Maria (sì, quello decisivo nelle finali), tanto odiato invece da certi tifosi italiani. Ma che bisogno c’era di mettere tutto questo in musica (diciamo così)? Non erano sufficienti i social, le live su Twitch, TikTok e tutto il resto? Anche perché non bastano un po’ di scratch e qualche frase in spagnolo (anzi, argentino) a fare l’hip hop.

Lele Adani e Dj Exo su Instagram
Lele Adani e Exo Dj su Instagram
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“Ricordati che sei di Reggio Emilia, non di Buenos Aires… e facciamo cultura”, scrive qualcuno su Instagram. “È durata più la marcatura su Overmars che sta canzone”, aggiunge un altro utente. Ma ci sono anche coloro che sostengono il singolo di Adani: “Clamorosa come il calcio Lele”, “Molto più hip hop di tantissimi rapper e trapper del momento”. Addirittura, si osa: “Ah non è Caparezza che canta?”. Inutile, si dirà, fare confronti con i veri cantanti. Ciò che conta in Facciamo calcio è il messaggio. Però, ormai è chiaro, questo non può essere distinto dal medium. E di memorabile, nel medium appunto, c’è ben poco. Il calcio è della gente, ripetevano gli ex amici della Bobo Tv come un mantra. Ma fare una canzone per ribadire concetti già espressi, forse, rende meno nobile quella stessa filosofia. In definitiva, diventa un modo come un altro per andare virali. Peccato, Lele, perché già indirizzavi i trend, e sembravi persino farlo naturalmente. Invece Facciamo calcio sembra più una ricerca del “meme a tutti i costi”. E a rimetterci, purtroppo, sarà proprio la serietà di un culto: il bel calcio, l’origine di tutto questo. Noi, anche se magari non la prenderai bene, ti diamo un consiglio non richiesto: lascia perdere questa roba da influencer, cosa che tu, per fortuna, non sei e non hai bisogno di essere.Tu sei più “alto”, come il tuo concetto di calcio, che è quasi religioso anche se a qualcuno non piace (a noi sì). E a fronte di qualcosa di religioso questa “canzone” suona quasi come una mezza bestemmia... Questo non è Lele Adani. Viva Lele Adani.

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