Mentre Thomas Ceccon vinceva la medaglia d’oro nei 100 metri dorso alle Olimpiadi di Parigi, su Twitch cominciava la live di Viva el futbol, il nuovo programma di Lele Adani, Nicola Ventola e Antonio Cassano. Finalmente, dopo mesi, il trio è tornato. Superata, dunque, la rottura con Christian Vieri e la Bobo Tv. Di calcio, però, ultimamente si sente parlare ben poco: finiti gli Europei e la Copa America, resta solo il calciomercato. Poco altro. Già difficile, quindi, inserirsi in maniera efficace nel dibattito. Adani ci tiene più volte a ricordare che la diretta è solo una presentazione del canale, non una vera e propria "prima" puntata. Per quella, occorrerà attendere fino al 19 agosto. Ma com’è andata la live di Viva el futbol? Si comincia, ovviamente, “facendo calcio” e parlando della nazionale e del disastroso Europeo. Di chi è la colpa? Perché nessuno, oltre a Luciano Spalletti, si è preso la responsabilità? I giocatori erano all’altezza, al di là della guida tecnica? Questioni già ampiamente sviscerate. Cosa si può aggiungere allora al dibattito? Ci pensa Antonio Cassano, che riprende da dove aveva lasciato con la BoboTv e spara un po’ su tutti, tranne su Spalletti e Giovanni Malagò, “che da quando è al Coni ha fatto vincere più medaglie di tutti”. Cassano si spinge a fare nomi, cognomi e a stabilire posizioni. L’attuale presidente del Coni, dice, “dovrebbe andare in Federazione”, mentre il ministro dello Sport, Andrea Abodi, “non ha capito Spalletti”. L’attacco più duro, però, è nei confronti di Gabriele Gravina: “Che ruolo interpreta in Figc?”. La ragione della critica è la presunta spinta per mandare a casa il ct e mettere Massimiliano Allegri al suo posto. “Il mio sogno? Vedere come capo dello sport Giovanni Malagò”, ma soprattutto “bisogna mettere Luigi Carraro (presidente della federazione internazionale padel, ndr) in Lega calcio, che nell’arco di cinque anni ha fatto dei miracoli clamorosi con il padel”. Ventola non fiata, Adani cerca ogni tanto di mettere ordine e ammette che certi discorsi non sono di sua competenza. Ma non si doveva parlare di calcio?
“Il popolo è sovrano, segue le sue passioni”, dice Adani. Si passa finalmente alle cose di campo. Dopo (i soliti) elogi del bel calcio, della Spagna, di ciò che fu il Barcellona di Pep Guardiola, alcuni spunti: chi vincerà il Pallone d’oro? Rodri, dicono Lele e Antonio. Vinicius Junior del Real Madrid, rilancia Ventola. Inevitabile, quindi, il paragone con Sergio Busquets del Barcellona (si torna sempre lì). Cassano non è convinto da Jude Bellingham (sono rimasti in pochi), mentre per Adani il premio al centrocampista spagnolo certificherebbe la grandezza, ancora una volta, di Guardiola, capace di far evolvere persino un fenomeno come Rodri. Poi la Roma: “Dybala non è un fenomeno”, attacca subito Fantantonio. Finalmente la squadra di Daniele De Rossi si è liberata di Romelu Lukaku, altro obiettivo polemico costante. Ma le critiche sono rivolte anche alla gestione degli attaccanti coinvolti in un giro che non accenna a sbloccarsi: Victor Osimhen al Psg e Lukaku al Napoli. “Io l’avevo detto che a quelle cifre Osimhen sarebbe rimasto”, ricorda Cassano. “Ricorda”, appunto. Di nuovo, invece, cosa c’è stato?
Spalletti bene, Allegri male. Malagò è una “persona per bene” circondata da politici che non hanno le competenze. Il calcio italiano è in crisi. Tutti temi e punti di vista già sentiti, quelli del lancio di Viva el futbol. Era difficile, francamente, portare qualcosa di nuovo. Senza competizioni e tornei in corso non si può parlare di risultati. L’inizio della Serie A è ancora lontano e il calciomercato rimescolerà le carte. In più, come detto, ci sono le Olimpiadi. Inevitabile che il calcio interessi di meno in questi giorni. Ed è giusto così. Se poi ci mettiamo un collegamento non eccellente (nei primi dieci minuti salta un paio di volte) e l’assenza di ospiti viene fuori una live dimenticabile. Era pronosticabile e non si trattava del “vero” inizio. Ma se questa è la partenza, sicuramente Nicola Ventola, Lele Adani e Antonio Cassano dovranno migliorare in corso d’opera.