Ancora una volta Gigi D'Alessio ha conquistato musicalmente la sua Napoli con ben otto concerti in Piazza del Plebiscito, richiamando complessivamente 100mila spettatori. I primi due spettacoli di Gigi uno come te - L'emozione continua, saranno trasmessi domani, in prima serata su Rai1. E sono gli unici che si distinguono per un parterre da Festivalbar: Elodie con cui ha duettato sulle note di Nu dispietto, Io vorrei e Una magica storia d'amore. Annalisa che invece ha intonato Annarè e le altri suoi successi. Sono intervenuti poi Geolier, Guè, Umberto Tozzi, The Kolors, Alessandra Amoroso, Francesco Cicchella e compagnia cantante, in una sorta di vero e proprio Gigi & Friends. Ecco, questo per le prime due serate, quelle trasmesse sulla Rai. E le altre sei? (si replica fino a domenica 16 giugno). D'Alessio si esibisce da solo, ma regala al pubblico anche qualche brano in più degli esordi, improvvisa, e si lascia andare al piacere di cantare in coro con la sua folla. Folla che polemizza rumorosamente.
Non si era mai visto che la piazza più bella d'Italia fosse data per otto giorni - otto giorni - a un cantante. Provate a immaginare le disavventure di chi tenta di rientrare a casa o chi osa avventurarsi verso Napoli in questi giorni (sigh). I turisti stranieri, chiusi nelle loro suite di lusso, a domandarsi con stupore perché il traffico è più caotico del solito e a googlare: ok, ma chi ca**o è Gigi D'Alessio? (Perché leggono MOW). Ma il brusio della folla non si limita ai prevedibili disagi del traffico. Assolutamente. Prima di tutto si discute il prezzo del biglietto, invariato per tutte le otto serate. In altre parole, si paga la stessa cifra indipendentemente dalla presenza di Elodie o Geolier. C'è chi scrive, arrabbiatissimo: “Pagare lo stesso prezzo (dai 60 ai 90 euro cadauno) sia quando ci sono molti ospiti che quando non ce ne sono non è corretto”. Altri commentano: “Chi partecipa alle altre serate non merita gli ospiti?” Qualcuno rincara la dose: “Ospiti o non ospiti, le altre serate durano meno. E non ci sono neppure i fuochi d'artificio (quelli sparati a fine concerto a beneficio della messa in onda Rai)”. Infine, c'è chi aggiunge: “Non è in grado di sostenere tutti questi concerti di seguito. Non è mica Vasco Rossi. Doveva fare meno date”.
Insomma i dalessiani protestano, e le lamentele arrivano allo stesso reuccio del pop-melodico che dal palco, nella serata di ieri, si è prodigato in una spiegazione sulla brevità dell'ultimo appuntamento: questione di maltempo. “Siamo in contatto con l'areonautica militare - dice - Ci hanno informato che intorno alle 11 avremmo avuto la pioggia. Di conseguenza, abbiamo anticipato l'ingresso e siamo saliti sul palco alle 9:04. Ho cantato fino alle 23, due ore, la durata media di un concerto... Credetemi, non abbiamo un'altra possibilità (c'è chi ipotizzava il rinvio)...con la pioggia tutta l'attrezzattura elettronica sarebbe andata in tilt”. La spiegazione sembra convincente. E sulla questione ospiti e prezzo uguale per tutte le 8 date? La risposta è molto più semplice di quanto si pensi: quando si acquista il biglietto per un concerto, lo si fa per vedere il cantante sul palco o i vari ed eventuali friends? Dalla grande festa alla grande polemica: to be continued? C’è da scommetterci.