Che fine hanno fatto i numerosi biglietti per le quattro attesissime date allo stadio Olimpico dei Coldplay (12-13-15-16 luglio)? Alcuni fortunati sono riusciti ad acquistarli, ma altri no, eppure i ticket sono andati esauriti in tempi record (la scorsa estate, in poco più di un'ora). Allora, dove sono finiti? Chi ha esperienza coi grandi eventi, conosce già la risposta: sono finiti sulle piattaforma di secondary ticketing, dove vengono rivenduti a prezzi altissimi. Da oltre un mese a questa parte, e con l'approssimarsi della prima data di Chris Martin e Co. è possibile trovarli, a vostro rischio e pericolo, nei gruppi di rivendita online. Gli annunciano spuntano come funghi: “Vendo un biglietto...”. “Cerco disperatamente un biglietto...”.
La compravendita dei tagliandi avviene alla luce del sole, a rischio di imbattersi in prezzari spropositati e truffe seriali. Una vera e propria giungla che prospera sulle emozioni e l'impazienza dei fan disperati, che devono muoversi con cautela. Non si tratta affatto di un fenomeno nuovo, anzi. Lo sciacallo del concerto gioca al rialzo in modo sfacciato, arrivando a chiedere anche 600 euro per un biglietto. La sua giustificazione è questa: “Se chiedo tanto è perché qualcuno sarà disposto a pagare. È la legge della domanda e dell'offerta”. A suo avviso: “Il bagarinaggio non è reato...”. La pensano diversamente gli appassionati, che propongono di segnalare queste attività: “Il bagarinaggio è illegale… mandiamo il messaggio alla finanza, vediamo che ne pensa...”.
Proprio non riescono a darsi pace: “I fan restano a casa, i bagarini e truffatori invece... continuano indisturbati”. Così, esasperati, denunciano anche le truffe, ad opera di profili fake, facendo nome e cognome: “Attenzione a questo personaggio - avvisano - aspettavamo il cambio nominativo che non è mai arrivato, spero spenda i soldi tutti in farmacia”. L'amarezza e la frustrazione è palpabile.
Quindi, per sicurezza, c’è chi chiede di effettuare lo scambio di persona: “Preferirei questo metodo, perdona la mia sincerità - scrive un altro - non voglio rischiare di essere truffato. Il tuo profilo Facebook è impostato come privato, con solo due foto e commenti provenienti da profili poco chiari... prova a metterti nei miei panni”.
Scontata la reazione del venditore: insiste per inviare i biglietti via email e chiede un pagamento tramite IBAN. In altre parole, i biglietti probabilmente non esistono. A questo proposito, nei gruppi Facebook circola una lista di nomi di persone da evitare. La regola è semplice: mantenere sempre un alto livello di attenzione e sperare che, in mezzo al vasto mare di offerte e richieste, spunti qualche persona onesta.