Prima di occuparci di Chiara Valerio, di Leonardo Caffo, di coloro che hanno insultato entrambi (e anche un po’ di Riccardo Canaletti), vorrei fare due premesse. 1) Dovrebbe indignare sia che una associazione terroristica sia al comando di un popolo (Hamas), sia che un governo si comporti da associazione terroristica (Governo israeliano). 2) Nella Storia (con la S maiuscola, questa necessaria feccia della Creazione) non esistono innocenti. Questo per dire che la “tifoseria”, sia sulle parti contendenti sia sulle parole da utilizzare ricalca esattamente quanto sta succedendo a Gaza. Una volta si diceva che la Storia si manifestava la prima volta come tragedia e la seconda come farsa. Oggi si presenta come tragedia e come farsa simultaneamente: potenza dei social. Ricapitalando: Chiara Valerio, su Instagram, pubblica uno stralcio dell’intervista a David Grossman (Valerio chiama lo stralcio “escreto”, che invece significa “emesso mediante escrezione”, tranne che, quando la Valerio decide cosa pubblicare o meno, e questo vale dunque sia per per gli stralci che per i libri, ella non stia in realtà “evacuando”). Apriti cielo: nei commenti una valanga di insulti: c’era chi voleva censurare la Valerio stessa (statti muta), chi voleva censurare Grossman (doveva starsi muto), quindi Leonardo Caffo è intervenuto su questo sito, sostenendo che muti dovevano starsi gli altri, soprattutto quando sostenevano che Michela Murgia non avrebbe approvato la pubblicazione da parte di Chiara Valerio dell’“escreto” di Grossman (“dovete starvi tutti muti, io conoscevo Michela”, e qui, Caffo, sfiora – o forse casca con entrambi i piedi – nella necrofilia, letteralmente: “Sono amico della morta”).

Quindi interviene Canaletti e dice, indovinate un po’: “Statevi muti su Grossman e sulla Valerio”. Su questo ordine perentorio di starsi muti, in questo utilissimo dibattito, si stanno spendendo davvero molte parole. Caffo ha usato un giusto lemma nel suo pezzo, riporto l’escreto (io continuo a non capire la differenza tra “escreto” ed “escremento”, ho fatto una ricerca: “escreto si riferisce a qualsiasi sostanza eliminata dal corpo, urina, sudore, feci, lacrime, muco, invece “escremento” si riferisce soltanto alle feci, che sono escreti solidi), ecco l’escreto di Caffo: “Luoghi che un tempo potevano essere di confronto sono ormai cloache di isteria collettiva, dove si sbraita senza sapere, si giudica senza capire e si vomita odio senza rispetto”. Il lemma che ho apprezzato è “isteria” (io sono woke, per cui vorrei precisare che secondo me anche molti uomini hanno le mestruazioni). Siete isterici da entrambe le parti. Come in macchina, nell’ingorgo agostano, due partner che litigano non fanno altro che ripetere: “Statti mut*”, “No statti mut* tu”, “No, tu”, “No tu”. In questa isteria totale restano due rumori di fondo: 1) Tutti quelli che hanno un account social, ma anche scrittrici e scrittori con un seguito, convinti che la loro opinione (credono fermamente sia importante avere una opinione) sia fondamentale per lo scenario internazionale. 2) La convinzione che la scrittura serva per indirizzare la Storia e il mondo e non per scapparsene correndo correndo (“Andale, andale”, cit.). Scrivere per tirarsene fuori è scrittura. Scrivere per starci dentro è escretare. So che non cambierete idea per queste parole. Quindi, sapendo di farvi un piacere, andate pure tutti ad escretare.
