A quasi un mese dalla pubblicazione su Netflix della serie sull’omicidio di Yara Gambirasio, continua a far discutere la posizione di Bossetti, condannato in via definitiva all’ergastolo. L’ex muratore di Mapello ha parlato per la prima volta alle telecamere, raccontando la propria versione dei fatti. Bossetti, lo ricordiamo, si è sempre proclamato innocente. Eppure, a segnare la sua condanna, la presenza sugli indumenti intimi della tredicenne proprio del suo Dna. È ormai cosa nota a tutti come si è arrivati a identificare Bossetti, per molto tempo conosciuto come Ignoto 1. Per la difesa il corpo di Yara sarebbe stato abbandonato solo in un secondo momento nel campo di Chignolo d’Isola dove è stato ritrovato sei mesi dopo la scomparsa. Eppure, Bossetti, nel periodo successivo all’arresto aveva raccontato di essere stato in quel luogo. Anche di questo, nella serie Netflix “Oltre ogni ragionevole dubbio” non se ne fa menzione…
Il legame di Massimo Bossetti con Chignolo d’Isola sembrerebbe da trascurare, posto che a quel tempo sembrerebbe fosse solito frequentare. In colloquio in carcere con la famiglia, nell’ottobre del 2014 dopo cinque mesi di reclusione, a quanto pare Bossetti ricordava che la sera in cui Yara scomparve, il 26 novembre del 2010, pioveva e che il terreno del campo dove poi è stato ritrovato il suo corpo era ricoperto di fanghiglia. Bossetti si sarebbe recato lì solo per curiosità, come ha raccontato sarebbero soliti farlo in molti: “Chi, nella zona, non c’è andato?”. Bossetti ci sarebbe andato una sola volta e in compagnia della moglie. Tanto che Marita ne aveva parlato anche in un momento precedente durante un interrogatorio, raccontando che il marito non conosceva la strada esatta per arrivarci. Nella serie sono diversi i particolari che si è scelto di non menzionare, come le lettere dal contenuto scottante che Bossetti si scambiava con un’altra detenuta. Come mai?