image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • Calcio
    • NFL
    • combattimento
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • calcio
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Tech
  • Fashion
    • Fashion
    • Moda
    • Gear
    • Footwear
  • EVERGREEN
  • Topic
  • Journal
  • Media
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Culture

Emily in Paris 4 su Netflix fa rimpiangere Friends, New Girl e Sex and the City: ma una serie tv leggera oggi deve essere per forza così scialba?

  • di Ilaria Ferretti Ilaria Ferretti

18 agosto 2024

Emily in Paris 4 su Netflix fa rimpiangere Friends, New Girl e Sex and the City: ma una serie tv leggera oggi deve essere per forza così scialba?
Abbiamo visto la quarta stagione di Emily in Paris e possiamo assicurarvi che tra chef sexy, un mezzo threesome e amicizie che finiscono, la serie Netflix è sempre la stessa solfa ma con una trama più annacquata. Forse era meglio fare un rewatch di Friends, New Girl, How I Met your Mother, Glee. Ma oggi serie tv del genere non riescono più a farle?

di Ilaria Ferretti Ilaria Ferretti

Nella terza stagione di Emily in Paris avevamo lasciato la responsabile marketing di Savoir, Emily Cooper (Lily Collins) a spasso per Parigi indecisa sul da farsi con il sexy dirimpettaio Gabriel. Vi ricordate il matrimonio mancato tra Gabriel e Camille? Ecco. La promessa sposa aveva svelato proprio davanti all’altare che il suo fidanzato era da sempre innamorato della sua amica americana. Panico generale. La quarta stagione riparte da qui, con la protagonista che cerca di capire cosa vuole,  si fa raccontare i mille casini in cui la sua amica Mindy si è cacciata, deve gestire la rabbia del suo (ex?) fidanzato Alfie e soprattutto, gli affari dell’azienda. Senza troppi spoiler possiamo dirvi che Emily dovrà compiere la scelta che procrastina da almeno tre stagioni, ossia “Gabriel o non Gabriel?”. Noi speriamo che Cooper si decida in fretta, visto che la serie si è persa in buchi di trama e continue incongruenze (Emily indossa abiti e accessori da migliaia di dollari ma ritiene di non navigare nell'oro e, ancora, guarda caso tutti le parlano in inglese nonostante lei sia l'unica straniera) ed è ricorsa anche a pubblicità urlate ai quattro venti (la piattaforma di moda di lusso second hand Vestiaire Collective al centro del quarto episodio, per l'occasione del lancio della stagione, ha persino creato una selezione shopping dedicata alla serie). Perché ormai la storia d’amore tira e molla tra Gabriel ed Emily ha stufato ed evidentemente anche chi l'ha pensata non sa più come portarla avanti. Del resto, ammetiamolo, cosa ne sarà di Savoir non ci interessa e la vita privata di Camille non ci ha mai appassionato. L’unica cosa che conta, o per meglio dire, contava, era sapere come sarebbe andata a finire tra l’americana e il francese. Ma dopo questa quarta stagione, francamente, ci è passata anche la voglia di scoprirlo. E questo è un bel problema, visto che una serie, in teoria, dovrebbe basarsi proprio sulla suspence, la costruzione dell'attesa, far sì che lo spettatore sul divano frema dalla voglia di saperne di più sulla storia che sta vedendo sul piccolo schermo. 

20240818 144858587 6955
Lily Collins e in "Emily in Paris"
https://mowmag-store.myspreadshop.it

C'era una volta un mondo in cui muovevano i primi passi serie come Glee, New Girl, Friends e tante altre capaci di combinare leggerezza, intrattenimento e profondità. Queste erano in grado di offrire al pubblico un'esperienza ricca e appagante, capace di andare oltre il semplice svago, come quello che si prova scorrendo distrattamente i video su TikTok o osservando alcuni nuovi prodotti, tutti simili tra loro, che cercano di emergere nel caos delle piattaforme. Era bello lasciarsi trasportare dalla convinzione che, tra una puntata e l'altra di Boris o Scrubs, o in uno scambio di battute demenziali tra i protagonisti, ci fosse una precisa visione del mondo e un'idea di fondo che guidava tutto. Con la stessa abilità di chi sa farti compagnia nelle serate in cui non hai voglia di parlare, tra battute e intrecci più o meno riusciti, queste serie riuscivano (e riescono tuttora) a lasciarti qualcosa, senza mai distrarti facendoti pensare a cosa manca in frigo o se valga la pena spendere il proprio stipendio per comprare la borsa sfoggiata dall'ennesima influencer su Instagram, come invece accade quando si vedono delle serie come Emily in Paris.

Philippine Leroy-Beaulieu, Samuel Arnold, Bruno Gouery
Philippine Leroy-Beaulieu, Samuel Arnold, Bruno Gouery
https://mowmag.com/?nl=1

More

Ma il film Trap di Shyamalan è un thriller o un lungo videoclip per la figlia Saleka (nuova Taylor Swift?)? L'abbiamo visto al cinema ed ecco perché chi lo definisce “un disastro” ha ragione

di Ilaria Ferretti Ilaria Ferretti

Quanno ce vò...

Ma il film Trap di Shyamalan è un thriller o un lungo videoclip per la figlia Saleka (nuova Taylor Swift?)? L'abbiamo visto al cinema ed ecco perché chi lo definisce “un disastro” ha ragione

“Se il cinema vuole essere stupido, che lo sia, ma non dia la colpa all'intelligenza artificiale”, parla il critico Anton Giulio Mancino. E sul trend degli attori registi, i film del festival di Venezia 81 e...

di Ilaria Ferretti Ilaria Ferretti

Aspettando il Festival...

“Se il cinema vuole essere stupido, che lo sia, ma non dia la colpa all'intelligenza artificiale”, parla il critico Anton Giulio Mancino. E sul trend degli attori registi, i film del festival di Venezia 81 e...

Alain Delon è morto: il cinema grazie alle donne e per le donne, l'amore per i cani e per Romy Schneider, il pessimo rapporto con Hollywood e... Quello che forse non sapete sul divo francese

di Ilaria Ferretti Ilaria Ferretti

Il latin lover

Alain Delon è morto: il cinema grazie alle donne e per le donne, l'amore per i cani e per Romy Schneider, il pessimo rapporto con Hollywood e... Quello che forse non sapete sul divo francese

Top Stories

  • FIGLIETTISMO D’ARTE: Ma vi sembra normale che al Teatro San Carlo di Napoli il figlio della Direttrice generale Emmanuela Spedaliere sia stato assunto come Direttore artistico delle Officine San Carlo? E ora gli prolungano il contratto fino a…

    di Riccardo Canaletti

    FIGLIETTISMO D’ARTE: Ma vi sembra normale che al Teatro San Carlo di Napoli il figlio della Direttrice generale Emmanuela Spedaliere sia stato assunto come Direttore artistico delle Officine San Carlo? E ora gli prolungano il contratto fino a…
  • Abbiamo letto “Il giorno dell’ape” di Paul Murray, che ha vinto il Premio Strega Europeo: ma davvero è “il più bel libro dell’anno” (cit. Bret Easton Ellis)? Spoiler, no. Ecco due romanzi usciti quasi in contemporanea che dovreste leggere

    di Riccardo Canaletti

    Abbiamo letto “Il giorno dell’ape” di Paul Murray, che ha vinto il Premio Strega Europeo: ma davvero è “il più bel libro dell’anno” (cit. Bret Easton Ellis)? Spoiler, no. Ecco due romanzi usciti quasi in contemporanea che dovreste leggere
  • Perché dimenticate Garbo, il più grande poeta in musica? Altro che De André, Guccini, De Gregori e Vecchioni, riascoltate la sua discografia che porta oltre le Colonne d’Ercole del già sentito…

    di Aldo Nove

    Perché dimenticate Garbo, il più grande poeta in musica? Altro che De André, Guccini, De Gregori e Vecchioni, riascoltate la sua discografia che porta oltre le Colonne d’Ercole del già sentito…
  • ⁠⁠Se avete amato Joel Dicker e Stephen King amerete questo bestseller: abbiamo letto “Kala” di Colin Walsh (Fazi), ma com’è? Un giallo page-turner che ha tutto: l’adolescenza, l’amore, l’invidia. E una ragazza scomparsa...

    di Riccardo Canaletti

    ⁠⁠Se avete amato Joel Dicker e Stephen King amerete questo bestseller: abbiamo letto “Kala” di Colin Walsh (Fazi), ma com’è? Un giallo page-turner che ha tutto: l’adolescenza, l’amore, l’invidia. E una ragazza scomparsa...
  • Abbiamo fatto ascoltare "Tutto", il disco di Eugenio Finardi, ad Alberto Bertoli. Il risultato? "Ma non si era stufato? Tra canzoni blockchain, amori sconfinati e fisica quantistica, meno male che ci aveva raccontato una bugia..."

    di Alberto Bertoli

    Abbiamo fatto ascoltare "Tutto", il disco di Eugenio Finardi, ad Alberto Bertoli. Il risultato? "Ma non si era stufato? Tra canzoni blockchain, amori sconfinati e fisica quantistica, meno male che ci aveva raccontato una bugia..."
  • Abbiamo fatto ascoltare Libertà negli occhi, il disco di Niccolò Fabi, al poeta Aldo Nove. Il risultato? "Capolavoro di saudade e sguardo a un presente che sfugge. Costringete Tony Effe a sentirlo per una settimana…”

    di Aldo Nove

    Abbiamo fatto ascoltare Libertà negli occhi, il disco di Niccolò Fabi, al poeta Aldo Nove. Il risultato? "Capolavoro di saudade e sguardo a un presente che sfugge. Costringete Tony Effe a sentirlo per una settimana…”

di Ilaria Ferretti Ilaria Ferretti

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore moreno.pisto@mowmag.com

Next

La storia dei beatnik Neal Cassady e Jack Kerouac, che sul bus Furthur hanno guidato gli hippie e l'occidente verso una vita fatta di perdizione. Via della conoscenza? Peccato che quello on the road fosse un vicolo cieco

di Michele Monina

La storia dei beatnik Neal Cassady e Jack Kerouac, che sul bus Furthur hanno guidato gli hippie e l'occidente verso una vita fatta di perdizione. Via della conoscenza? Peccato che quello on the road fosse un vicolo cieco
Next Next

La storia dei beatnik Neal Cassady e Jack Kerouac, che sul bus...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy