Chi vincerà la Mostra del cinema di Venezia 81? Forse proprio The Brutalist. Critici, pischelli, studiosi e cinefili sembrano essere tutti d’accordo per l’assegnazione del Leone d’oro al film di Corbet. Il ritratto dell’architetto ebreo ungherese Laszlo Toth, che cerca di sopravvivere in America, è piaciuto a tutti. Merito della fotografia sensazionale di Lol Crawley (come le inquadrature delle cave di Carrara), una musica da brividi a cura di Daniel Blumberg che completa le scene e le arricchisce di significati, e poi loro due, Adrien Brody e Felicity Jones, semplicemente da Oscar. Ma lo sapevate che questo film diretto da Brady Corbet è basato su un romanzo che ha fatto innamorare l’America? Il libro è La fonte meravigliosa di Ayn Rand, uscito nel 1943. Considerato un inno all'anticonformismo e allo stesso tempo la storia di un grande e travagliato amore, La fonte meravigliosa è ispirato a sua volta alla vita del rivoluzionario architetto americano Frank Lloyd Wright.
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Al centro de La fonte meravigliosa, Howard Roark, un architetto pieno di talento disposto a tutto pur di vedere realizzati i propri sogni tranne scendere a patti con i propri ideali. La sua è una battaglia che si espande contro il diritto dell’arte intrinseca, vera, libera e libertaria. Howard si imbatte in ogni variante di corruzione umana, inclusi un rivale senza scrupoli e privo di morale, Peter Keatin e un potente editore, Ellsworth Toohey. Questa non è solo la storia di Roark, ma anche quella di Dominique Francon e del loro amore doloroso che incasinerà le loro vite (e le ambizioni del protagonista).
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Ma chi era la scrittrice Ayn Rand? Nata in Russia ed emigrata in America, la sua filosofia di vita si basava sul concetto che “chiunque neghi i diritti dell'individuo non può sostenere di essere un difensore delle minoranze”. Rand guardava al sogno americano e al capitalismo come all’unico futuro possibile in cui avrebbe vinto la libertà. Per anni si è battuta contro la “religione del comunismo” (l'autrice era ostile anche ad ogni forma di collettivismo socialista e fascista), il suo stesso libro La fonte meravigliosa è una critica allo statalismo e all’idea che tutto, a partire dall’arte, debba essere assoggettato alle istituzioni e alla politica. E, soprattutto, una critica contro chi vorrebbe bloccare e normare l’immaginazione e l’inventiva.