Quanti utilizzatori del social network, impavidi navigatori del mare di Instagram, Facebook, TikTok sono consapevoli che in molti casi l’attività e il tempo speso a seguire questo o quell’altro personaggio pubblico in realtà produce un reddito, in alcuni casi addirittura la principale fonte di reddito, per i propri idoli? È chiaro che non è un discorso che vale in assoluto ma che vale esclusivamente per quelli che esercitano la professione di influencer o che comunque, per esempio, nel mondo della musica che conosco bene, svolgono attività di ambassador o sono destinatari di product placement. Qualcuno si è mai preso la briga di calcolare il valore di un “segui” o di un like? Quante persone conoscono il significato di engagement o quanti sanno cosa sono le impression? Quanti ancora conoscono le modalità di e su cosa si basa l’accaparramento di un contratto di placement o una sponsorship? Poiché sono convinto che sono in pochissimi ad avere una conoscenza sia della terminologia che del significato di questi termini, perciò proverò a fornirvene io una spiegazione. Anche per farvi capire come dalle vostre tasche fuoriescono “virtualmente” dei valori che finiscono nei portafogli di questi personaggi trasformandosi magicamente in danaro. Partiamo dando per scontato che siete a conoscenza della esistenza di agenzie che si sono oramai specializzate nella raccolta di placement. Sapete come funziona la relazione tra talent/influencer con il mercato degli sponsor? È più facile e meno faticoso di quello che sembra: basta inviare una tabella con gli insight (dati numerici che rappresentano oltre il numero dei follower anche l’engagement e le impression). Finito! Non occorre altro. Sulla base di questi dati le società che si occupano di questo, tra cui anche la società di Fedez, la “Dream of Ordinary Madness Entertainment”, cioè Doom, attraggono aziende che proprio basandosi su quei numeri calcolano l’investimento possibile da effettuarsi su un talent o influencer. E chi concorre a determinare quei numeri? Voi! Follower e donatori di like e commenti. Voi contribuite in maniera determinante a generare ricchezza non solo in termini di flusso di danaro, di cash, ma anche di vantaggi economici come per esempio ospitalità gratuita in hotel di lusso, cene in ristoranti pregiati, vacanze pagate, yatch offerti in cambio di storie e post, viaggi e chi più ne ha più ne metta. Tutto frutto del vostro irrefrenabile dito che non riesce a trattenersi dal mettere un mi piace o un follow o lasciare un commento. E la cosa più ridicola che non sapete è che anche i commenti negativi vengono monetizzati! Mi spiego meglio.
Cos’è “l’engagement”? L’engagement è qualsiasi cosa che attiene al coinvolgimento con il tuo pubblico, non necessariamente follower ma anche chi commenta in positivo o in negativo sotto un tuo post o chi mette un fantastico cuoricino rosso a un tuo contenuto. Cuoricino che onestamente andrebbe sostituito dalla immagine di un soldino. Senza engagement su Instagram non sei nessuno. Infatti è fondamentale costruire un coinvolgimento organico forte e duraturo. Il tuo engagement su Instagram rende possibile vedere se i tuoi sforzi di sul tuo account stanno producendo ricchezza, ma ti guida anche verso la costruzione di connessioni più profonde con i tuoi follower. L’influencer/talent per guadagnare non ha solo bisogno di pubblico ma ha anche bisogno di coinvolgerlo e quindi di engagement. Per questa ragione i personaggi social hanno bisogno di commenti, condivisioni, “mi piace” e altre interazioni che dimostrano che il contenuto dei loro post, delle loro storie. Poi ci sono anche le “impression”, che non sono altro che il numero di volte in cui il post è stato visualizzato, anche più volte dallo stesso utente. Le visualizzazioni (“reach”) corrispondono invece al numero totale di visualizzazioni uniche ottenute dal post. Quindi il successo, inteso come ricchezza, redditività derivante dalla attività social di influencer e talent dipende solo da voi follower. E pensare che trattandosi di personaggi pubblici la gente potrebbe seguirli senza mettere il “segui” , senza mettere like, senza fare commenti. Solo per curiosità e senza interazione. Anche perché, parliamoci chiaro, nella maggior parte dei casi i destinatari dei vostri commenti nemmeno li leggono. E questo sia perché non glie ne frega nulla di voi sia perché nel 90% dei casi, e vi garantisco che questi occhi lo hanno visto accadere migliaia di volte, il loro social è in mano ad una/un assistente che lo gestisce e anche quando ricevete risposte non è detto che le riceviate dal vostro idolo. E pensate anche che non solo non vi ritorna nulla dal punto di vista economico rispetto alla ricchezza che voi generate ma per spremervi ulteriormente come limoni i vostri personaggi famosi vi fanno pagare un ticket di 100, 200 e più euro per incontrarvi nei meet & greet! Per loro è come entrare in una polleria e raccogliere piume. Quanto vale quindi un vostro like, un vostro “segui” una vostra condivisione, un vostro commento? Molto, tanto, tantissimo. E il ritorno per voi? Zero. Anzi allo zero quella illusione di essere “amici” dei vostri idoli a cui rivolgete frasi affettuose e smielate che non rivolgete nemmeno ai vostri cari, ai vostri uomini, alle vostre donne. Entrate dritti dritti nel vortice di una confidenza che in realtà non avete! È solo virtuale. E anche quando può intercettare un “ciao caro/a”, un “sei grande” una foto, un selfie, si tratta solo di una estemporanea circostanza. Due minuti dopo non rappresentate più nulla. Anzi no. Continuate a rappresentare i frutti di un maestoso albero di limoni: da spremere. E tanto è importante avere follower che molti ricorrono all’acquisto di “boot”, di fantasmi della rete, di vuoti assoluti che però rappresentano un numero che incrementa e cresce. Qualcuno dovrebbe inventare una app che smascheri tutti questi follower fake che sono acquistati da influencer e talent. Ma un piccolo sistema già qui siete. Basta andare su siti specializzati come per esempio Njl, inserire il nome del talent o Influencer e smascherarli subito grazie alla analisi dei dati. Ve ne mostro alcuni.Vediamo alcuni dati senza riferirci ai nomi di Influencer e talent della musica e di altri settori.
In questi due casi già si vede una strana differenza tra il numero dei follower, media like e media commenti e l’engagement rate che potrebbe indurre a pensare che il primo l’influencer pur avendo numeri incredibili “ingaggia” meno di uno con numeri più bassi che a sua volta più avanti vedremo ingaggiare ancora meno di altri con numeri molto più bassi, anche in questo caso il rapporto tra i dati e l’ingaggio è quantomai anomalo. Ma rispetto ai primi due in cui il sospetto della presenza di follower fake è alto in questo caso credo si tratti più di follower “dormienti” che non interagiscono e che magari pur mettendo like di circostanza non hanno interesse alla interazione. Tipico degli account utilizzati come vetrina spesso troppo onirica.
Vedete invece come è più equilibrato, specie dove i numeri sono molto più bassi, il rapporto tra i dati e l’engagement. A dimostrazione della inesistenza di follower fake e di una interazione con il proprio pubblico sicuramente più curata e professionale e forse più fidelizzata. Concludo riportando un estratto da un libro del professor Paolo Crepet che credo possa essere molto attinente al fenomeno influencer/talent/social. “Lei è una youtuber con oltre 12 milioni di follower, ha 21 anni e si chiama Emma Chamberlain. Ora, dopo aver vinto uno dei premi più ambiti, lo Streamy Award come migliore creator, ed essere stata inclusa dal Time Magazine tra le 25 persone più influenti di Internet, ha deciso di smettere e ha lasciato i social media con una sonora affermazione riportata da Vanity Fair Italia:‘Voglio scendere dalla ruota del criceto, non si possono fare video per sempre, inevitabilmente le persone si esauriscono, si ossessionano, trascurano la propria evoluzione creativa’. Troppa pressione, troppi algoritmi a governare la propria esistenza. La vita è anche fuori dagli schemi, anzi, soprattutto. Il desiderio è lastricato di incertezze: etimologicamente significa ‘senza stelle’, il che vuol dire che le cose belle, le soluzioni, non sono gratuite, garantite come un ‘mondo pensione’. Occorre guadagnarsele. Nemmeno le stelle sono garantite, dobbiamo seguirle e meritarcele. Anche tra una campanella e l’altra.” Lo trovate a pagina 53 del libro: Prendetevi la luna di Paolo Crepet.